In treno tra Alpi e Appennini: la top 5 delle ferrovie panoramiche

L’estate è la stagione perfetta per indossare un paio di scarponi e incamminarsi lungo sentieri che ci conducano più vicini al cielo, tra panorami mozzafiato. Una bella fatica ben ripagata. Per chi preferisca puntare su una esperienza in quota meno stressante in termini fisici, ma allo stesso tempo in grado di regalare emozioni, esiste una alternativa perfetta. La si può affrontare anche senza prestare particolare attenzione all’abbigliamento o all’attrezzatura, senza necessità di pregresse esperienze escursionistiche o alpinistiche. Senza troppa apprensione nei confronti del meteo. Il dislivello non manca, al pari dei panorami da ammirare, ma il tutto può essere affrontato comodamente seduti in poltrona. Di quale alternativa si tratta? Del treno.

In treno tra Alpi e Appennini

Tra le vette alpine e appenniniche corrono numerosi binari senza tempo. Ferrovie che decenni fa risultavano importanti per lo spostamento di merci e pendolari, oggi divenute una perfetta opzione per chi sia alla ricerca di una vacanza rilassante, all’insegna del turismo lento. Niente di paragonabile ai convogli dell’alta velocità che sfrecciano alle quote più basse. Lungo le ferrovie panoramiche che si snodano tra Alpi e Appennini si procede a una velocità contenuta, perfetta per immergersi nei paesaggi, per godere della meraviglia che la montagna sa offrirci.

Il treno Bernina Express
Immagine | Unsplash @Peter Wormstetter – Gentechevainmontagna.it

Pur essendo una esperienza in quota per la quale non sia richiesta una particolare preparazione, un rischio c’è. Ed è anche molto elevato. Potreste infatti sentirvi improvvisamente incapaci di distogliere lo sguardo dal finestrino. Se siete pronti all’avventura, salite a bordo che è tempo di partire.

Trenino rosso del Bernina

Il Bernina Express, meglio noto come Trenino rosso del Bernina, è forse il collegamento ferroviario alpino più noto al mondo. I due capolinea si trovano l’uno in Italia, l’altro in Svizzera. Si parte da Tirano (SO), in Valtellina, e si arriva a Saint Moritz (o viceversa). Questo è l’itinerario classico. In alternativa si può anche sperimentare la tratta tra Tirano e Coira, la città più antica della Svizzera.  Il soprannome “trenino rosso” è legato al colore fiammante dei suoi vagoni, estremamente scenografici in tutte le stagioni, magici in inverno a contrasto con il bianco della neve. Questo gioiello della Ferrovia retica è dal 2008 un Patrimonio Mondiale Unesco. Caratteristica peculiare è di essere in grado di scalare le Alpi senza l’uso della cremagliera. Il percorso lascia a bocca aperta. Si sale in carrozza a 429 metri di quota, a Tirano, e si inizia a salire fino a una quota massima di 2253 metri, in corrispondenza dell’Ospizio Bernina. Inizia poi la discesa verso la vallata dell’Inn, in Alta Engadina, fino ad arrivare alla nota località turistica svizzera di St. Moritz. Nel corso del viaggio si attraversano ben 55 tunnel e più di 196 pontiSul sito della Ferrovia retica, dove è possibile trovare informazioni e acquistare biglietti, la tratta è egregiamente sintetizzata con la seguente espressione: “dai ghiacciai alle palme”. La durata del viaggio è di circa 2 ore e 15 minuti (solo andata). Sia da Tirano che da Saint Moritz parte un treno ogni ora.

Il Treno delle Meraviglie

Treno delle Meraviglie (o Train des Merveilles), questo il nome con cui è nota la linea ferroviaria che collega Cuneo a Nizza e Ventimiglia, biforcandosi a Breil-sur-Roya. Un gioiello dell’ingegneria ferroviaria, che conta 81 tunnel e 407 ponti. Da Cuneo il treno sale fino a Limone Piemonte per entrare nel tunnel del Tenda (lungo 8 km) e approdare in Francia, nella valle della Roya, nel cuore delle Alpi Marittime. Una volta a Breil sur Roya si proseguire per Ventimiglia (per un totale di 96 km), tornando dunque in Italia, o procedere verso Nizza (per un totale di 119 km), la capitale della Costa Azzurra. Nulla vieta di arrivare a Ventimiglia e poi andare a Nizza. Da qui si può fare ritorno a Breil e quindi a Cuneo. A seguito della tempesta Alex che ha flagellato le Alpi Marittime e il Mercantour nell’ottobre 2020, il servizio è ridotto a causa dei problemi all’infrastruttura nella tratta francese. Ad oggi vi sono 3 treni al giorno da Cuneo a Ventimiglia, con possibilità di interscambio con i TER francesi per Nizza a Breil sul Roya.

Treno delle Meraviglie
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Trenino verde delle Alpi

Il trenino verde delle Alpi è un’altra linea ferroviaria che si sviluppa tra Italia e Svizzera. Punto di partenza è Domodossola, punto di arrivo Berna. Il percorso, della durata di circa 2 ore (solo andata), accompagna i turisti lungo la storica linea di valico del Lötschberg e della Simmental. Il viaggio inizia a Domodossola in direzione di Briga, piccola perla dell’Alto Vallese. Lungo il tragitto si attraversano i quasi 20 km della galleria del Sempione, che dal 1906 collega l’Italia e la Svizzera. Da Briga si prosegue risalendo la valle del Rodano, un tratto noto come “rampa sud” che vede il treno affrontare un dislivello di 450 m prima di arrivare a Goppenstein, porta d’ingresso della valle del Lötschen. Si raggiunge poi Kandersteg e da qui Frutigen, passando per la “rampa nord”, un tratto a forte pendenza che prevede l’attraversamento di una galleria elicoidale di 1655 m, tunnel bui e scenografici viadotti (il più fotografato è il viadotto di Kander, poco prima di Frutigen). Si arriva quindi a Spiez e poi a Thun. L’ultimo tratto della linea attraversa la valle dell’Aare e porta a Berna. Da Domodossola parte un treno ogni 2 ore, da Berna uno ogni ora.

Transiberiana d’Italia

Se avete sempre sognato di salire a bordo della Transiberiana, la leggendaria linea ferroviaria che con i suoi oltre 9000 km di percorso collega la capitale russa, Mosca, alla città di Vladivostok, sul Mar del Giappone, ma per ragioni varie ed eventuali non riuscite a coronare tale sogno, il nostro consiglio è di andare in Appennino per provare la Transiberiana d’Italia. Questo il celebre “soprannome” della Ferrovia dei Parchi, linea di collegamento tra Sulmona (AQ) e Carpinone (IS). “Dei parchi” in quanto attraversa varie aree protette: Parco Nazionale della Maiella, Parco Nazionale d’Abruzzo, riserva MaB Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise. La Sulmona-Isernia era una linea ferroviaria inaugurata nel 1897, andata in pensione negli anni 2000. Grazie all’impegno di un gruppo di appassionati e giovani locali, è stata riattivata sotto una nuova forma. Oggi sui binari della antica linea viaggiano convogli storici, a bordo dei quali si può salire sono in giorni speciali (generalmente nei weekend, trovate le prossime date qui). Il percorso è lungo 128,73 km e attraversa ben 58 gallerie. I promotori della iniziativa hanno ben pensato di recuperare l’appellativo “Transiberiana d’Italia”, coniato nel 1980 dal giornalista e scrittore Luciano Zeppegno, che impressionato da una nevicata improvvisa cui si trovò ad assistere a bordo di un treno nella zona degli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, raccontò tale esperienza in un articolo, paragonando quel paesaggio alla steppa siberiana.

Ferrovia Circumetnea

Concludiamo il nostro viaggio in terra sicula, lungo la Ferrovia Circumetnea. Costruita nel 1895, corre attorno all’Etna su un unico binario a scartamento ridotto, tra Catania e Riposto. Un viaggio tra borghi ricchi di storia, campi coltivati e colate laviche. In totale si percorrono 110,963 Km (+ 4 km di tratto metropolitano) in circa 3 ore. Si parte da Catania attraversando le campagne coltivate ad agrumeti e fichi d’india per poi iniziare a salire, raggiungendo dopo Bronte il punto più alto, Rocca Calanna, a quasi 1000 metri. Arrivati a Randazzo si è più o meno a metà viaggio. Da qui si scende lungo la valle dell’Alcantara e paese dopo paese si arriva a Riposto. Il servizio, che prevede più corse al giorno fin dalla prima mattina, è sospeso di domenica e nei giorni festivi.

Ferrovia Circumetnea
Photo by Giorgio Stagni licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en) – Gentechevainmontagna.it
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