10 libri da regalare a Natale a chi ama la montagna

Avete un amico appassionato di montagna e non sapete cosa regalargli per Natale? Ecco una lista di libri che sicuramente amerà

Natale è ormai alle porte e moltissime persone sono ancora alla ricerca del regalo perfetto da fare ai propri amici e parenti. Spesso trovare la cosa giusta da regalare è molto difficile, soprattutto se si tratta di trovare un presente per un appassionato di montagna. Comprare l’attrezzatura per il trekking o l’alpinismo è spesso un rischio se non si è esperti, come per quanto riguarda i vestiti da montagna. Cosa fare, allora, in questi casi? La risposta è andare sul classico comprando un buon libro che parla proprio di montagna, sarà sicuramente apprezzato. Ma quali libri comprare? Ecco la lista.

Tutti i libri perfetti da regalare a Natale agli appassionati di montagna

“I Misteri della Montagna” di Mauro Corona. Mauro Corona, il rinomato narratore delle vette, accompagna i lettori attraverso gli itinerari più impegnativi delle Alpi bellunesi, narrando l’esperienza di vivere in quelle altitudini: le sfide, le gioie e le leggende tramandate di generazione in generazione. Corona ci invita a respirare l’aria frizzante, a contemplare i ruscelli e ad ascoltare gli echi delle amate montagne. Con uno sguardo realistico ma autentico, ci conduce alla riscoperta del potere dell’osservazione, della meraviglia del silenzio e della bellezza del mondo che abbraccia la montagna. Una lettura consigliata per gli appassionati di montagna e non solo.

“The climbers” di Jim Herrington. Sessanta fotografie originali di ampio formato, in bianco e nero, tutte scattate su pellicola, ritraggono icone dell’alpinismo: da Beckey, Cassin e Diemberger a Messner, Robbins e Wickwire. Questi pionieri, dagli anni ’30 agli anni ’70, hanno utilizzato attrezzature primitive insieme al loro notevole ingegno, talento e determinazione per affrontare scalate impegnative in tutto il mondo. Alex Honnold, autore della prefazione, offre il contesto per riflettere sui successi passati sulla roccia, mentre il saggio personale e istruttivo di Greg Child esplora la storia e le realizzazioni di scalatori famosi e meno noti di questa “età dell’oro” dell’arrampicata nel XX secolo.

Leggere un libro in montagna
Immagine | Pixabay @hadynyah – Gentechevainmontagna.it

“Viaggi nelle Alpi” di Goethe. Con introduzioni di Luigi Zanzi e Enrico Rizzi, questo libro raccoglie le quattro esplorazioni del poeta tedesco nelle Alpi. Nei periodi 1775, 1779 e 1797 (oltre al celebre attraversamento del Brennero nel 1786), Goethe visitò e descrisse le Alpi da Monte Bianco a San Gottardo, lasciando pagine di grande letteratura. In particolare, il viaggio del 1779 è completamente inedito in italiano, mentre solo frammenti degli altri sono stati tradotti in edizioni ormai introvabili. Il volume è arricchito da 21 preziose immagini a colori e in bianco e nero tratte dai disegni di Goethe, ritratti e documenti.

“Senza mai arrivare in cima. Viaggio in Himalaya” di Paolo Cognetti. Per chi ama davvero la montagna, la vetta non rappresenta la vera meta o il traguardo più ambito, a differenza di quanto possa sembrare a chi osserva da lontano. Chi è abituato a percorrere crinali e valli ampie attorno alle vette più alte comprende che la cima non è tutto. Quello che conta per chi intraprende un viaggio è il percorso stesso, la capacità di gestire la fatica del viaggio e di viverlo appieno. Paolo Cognetti esplora tutto questo nel suo diario di viaggio, arricchito da immagini e dettagliati resoconti del suo percorso sull’Himalaya.

“Il Miracolo delle Dighe” di Luca Rota. Può suscitare fascino un imponente muraglione di calcestruzzo tra le maestose montagne, un elemento che in altre circostanze avremmo guardato con timore? Nel caso delle dighe, spesso la risposta è affermativa. Luca Rota, uno scrittore attento alle questioni ambientali e distante dal cemento, si pone tali domande in questo libro. Esplora come le dighe, nonostante la loro materialità brutale, siano riuscite a integrarsi nel paesaggio montano, attrarre visitatori e diventare sfondi per selfie, conquistando un vasto pubblico appassionato. Da dove scaturisce questo sorprendente “miracolo”? Basandosi su domande apparentemente semplici, ma che potrebbero sorgere spontanee in chiunque ami le montagne, sulle quali solo in Italia si trovano oltre cinquecento “grandi dighe”, il libro narra un affascinante viaggio. Quest’esplorazione è poco tecnica, molto emotiva e spesso autobiografica, attraverso le vallate alpine. Rivela i paesaggi idroelettrici plasmati dalle dighe, la peculiare relazione culturale che hanno intessuto con i territori montani, addirittura evocando suggestioni artistiche e filosofiche. Illustra come abbiano contribuito a una umanizzazione, tutto sommato positiva, delle alte quote e come oggi la loro presenza ci ponga inesorabilmente domande sul futuro delle montagne e sul nostro rapporto con l’ambiente naturale.

“Everest 1953” di Mick Conefrey. È il 2 giugno 1953 e mentre il Regno Unito festeggia l’incoronazione di Elisabetta II, i media diffondono le prime notizie di un evento storico altrettanto significativo: la conquista dell’Everest, la vetta più alta del nostro pianeta. Edmund Hillary, neozelandese, e lo Sherpa Tenzing Norgay diventano i pionieri a raggiungere la vetta del mondo. A sessant’anni da questo straordinario traguardo, Mick Conefrey, con documenti inediti e interviste dirette ai protagonisti, ricostruisce gli avvenimenti che hanno portato al successo britannico. Rivela dietro le quinte, crisi e controversie, sia sulla parete dell’Everest che in patria, mai raccontate prima: dalla ricerca avventurosa di finanziamenti alla ribellione degli Sherpa, dalle avverse condizioni meteorologiche all’ostilità della stampa nazionale. Attraverso la sua appassionata indagine tra lettere, diari e ricordi dei protagonisti di allora, Conefrey ha creato un libro che narra uno dei periodi più leggendari nella storia dell’alpinismo.

“Le Due Chiese” di Sebastiano Vassalli. “Le due Chiese” è l’ultimo romanzo del grande autore Sebastiano Vassalli. La storia è ambientata a Rocca di Sasso, esattamente ai piedi del Masso Bianco, tra la Prima Guerra Mondiale e i giorni nostri. Lo scrittore intreccia vite e destini in una comunità che cambia sotto la montagna che, invece, resta sempre la stessa. La montagna, infatti, nell’opera ha il ruolo di essere senziente, ma immobile, che accade tutto ciò che accade sotto di lei, tra cui eventi e catastrofi che attraversano tutto il Novecento e arrivano fino ai tempi moderni. Tutto, però, comincia con quattro spari che echeggiano nella valle.

“Lettere dall’Himalaya” di Reinhold Messner. Messner, celebre alpinista, ha conquistato la vetta dell’Himalaya nel lontano 1984, ma prima di farlo ha dedicato tempo a studiare, cercare e analizzare ogni documento rilevante per questa complessa impresa. Ha anche curato la scrittura di lettere, testimonianze cruciali di chi, prima di lui, aveva intrapreso questa avventura. Da Mummery a Mallory, da Herzog a Buhl, Messner stabilisce un fitto scambio epistolare, il quale è dettagliatamente descritto in questo affascinante libro.

“Sdraiato in cima al mondo” di Cala Cimenti. Questa narrativa si focalizza sulla vita di Cala Cimenti, un notevole appassionato di escursionismo e alpinismo. Il racconto rivisita i momenti cruciali della sua esistenza, dei suoi itinerari e delle sue conquiste in cima alle vette, come la cima del Nanga Parbat e l’imponente Gasherbrum VII. Un episodio particolarmente drammatico è l’impresa terribile che Cala affronta il 20 luglio 2019: dopo aver raggiunto la vetta, inizia la discesa con gli sci. Voltandosi per attendere il suo compagno, Francesco Cassardo, quest’ultimo perde il controllo e inizia a precipitare. Ferito e senza soccorsi immediati, sarà la pura forza di Cala Cimenti a mantenere in vita l’amico in attesa dei soccorritori, giunti solo alcuni giorni dopo. Un libro di grande impatto e intensità, assolutamente da leggere.

“La Montagna Dentro” di Hervé Barmasse. Hervé Barmasse si distingue per le sue gesta nell’alpinismo e per le avventure estreme. Dopo un grave incidente a sedici anni, abbandona lo sci agonistico e si trova costretto a reinventarsi. Il Cervino diventa testimone della sua crescita e della trasformazione in uomo. Dopo ogni viaggio e ogni ascesa su cime remote, ritorna alla sua montagna, affrontandola in tutte le stagioni e aprendo nuove vie. Hervé condivide la sua storia, la passione, la fatica e l’emozione delle sue scalate. L’alpinista emerge come individuo, affrontando imprese straordinarie. Queste pagine non esaltano semplicemente un campione dell’estremo, ma narrano ciò che si cela dietro l’avventura dell’alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura. In parete, come nella vita.

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