Temporali e fulmini in montagna. Cosa fare per non correre alcun pericolo

Alcuni dei pericoli a cui bisogna fare molta attenzione, quando si va in montagna, sono i temporali e i fulmini. Ecco come comportarsi.

La montagna ha una bellezza senza eguali ma, al contempo, nasconde una serie di pericoli che tutti dovrebbero conoscere prima di avventurarsi tra le sue bellezze- Esiste una vera e proprio lista di rischi che si potrebbero incontrare, alcuni dei quali sono il distacco di slavine e formazione di valanghe, presenza di cornici di neve sulle creste, nebbia e maltempo, assideramento e congelamento, sensazione di mancanza di ossigeno ecc.

Un altro pericolo molto importante è rappresentato dai fulmini, che possono spaventare chiunque, anche ai più esperti. Tutti hanno paura dei fulmini, delle saette e delle scariche elettriche che nascono durante i temporali. Chiaramente in montagna questa paura viene amplificata, creando molti disagi. Sulle Dolomiti, ad esempio, è normale incontrare qualche temporale nella stagione estiva: ve ne sono ogni mese per circa 6-10 giorni

Tuttavia, ci sono delle tecniche che aiutano gli alpinisti o chi ama fare trekking in questi casi.

Temporali e fulmini in montagna

I consueti temporali si possono prevedere in anticipo grazie alla meteorologia, oppure riuscendo a capire le caratteristiche delle nuvole e la direzione del vento. Tuttavia, non è sempre così facile riuscirci, poiché possono subentrare improvvisamente dei fattori imprevedibili, che fanno cambiare la posizione dell’annuvolamento.

Attenzione ai fulmini in montagna: ecco che fare
Come capire dov’è una tempesta in montagna e dove nascondersi – gentechevainmontagna.it

Una delle tecniche più utilizzate per capire se il temporale sta arrivando verso la propria posizione, è quella di misurare l’intervallo di tempo che c’è tra il lampo e il tuono. In altre parole, nel momento in cui si vede il lampo bisogna far partire un cronometro (oppure contare mentalmente i secondi), fino a quando si udisce il suono del tuono.

Dopodiché, si dovrà vedere quanti secondi sono intercorsi tra il lampo e il tuono: più secondi sono passati più il temporale è lontano dalla propria posizione; se sono passati pochissimi secondi (ad esempio 1-2 secondi) significa che il temporale è quasi sopra la propria posizione. In realtà, nel temporale il lampo e il tuono si verificano nello stesso momento, ma dopo la partenza la luce comincia a viaggiare a 300.000 km al secondo e il suono a 330 metri al secondo.

Quindi, viaggiando a velocità diverse arrivano in tempi diversi. Pertanto, anche se il temporale si trova molto lontano la luce arriva quasi all’istante, poiché ha una velocità enorme. Il suono, invece, per percorrere 1 km ci mette circa 3 secondi. Ciò vuol dire che se il suono del tuono si udisce dopo 3 secondi dal lampo, allora il temporale si trova lontano 1 km.

Inoltre, in pianura il suono lo si può sentire anche da 20 km di distanza, perché nelle zone pianeggianti non ci sono molti ostacoli che fermano il suono. In montagna, invece, ci sono i monti che sono delle barriere che possono fermare o far rimbalzare il suono, ingannando molte persone.

In caso di pericolo, bisogna sapere che si corrono più rischi rimanendo sulle rocce, soprattutto quelle più appuntite, e meno rischi se si rimane sulla neve o sul ghiaccio. Naturalmente, il consiglio più importante è stare lontani dagli alberi, poiché i tronchi si trasformano in acchiappa-fulmini. Inoltre, è vietato stare vicino all’acqua e agli oggetti metallici.

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