Birdwatching in montagna, le zone migliori in cui dedicarsi all’hobby

Il modo perfetto per trascorrere una giornata nella natura, godendosi il silenzio e i suoni che quest’ultima sa offrire, con un occhio attento ai volatili presenti sugli alberi. È ciò che permette di vivere il birdwatching, l’attività che consente di osservare gli uccelli e scoprirne le caratteristiche.

In questo articolo cerchiamo di capire cosa serve per praticare quello che per molte persone è un vero e proprio hobby e in quali luoghi spingersi se si volesse praticare il birdwatching in montagna.

Cos’è il birdwatching?

Il birdwatching è un’attività che si basa sull’osservazione degli uccelli, oltre che sul loro studio e sulla loro classificazione.

Non un semplice passatempo, ma una vera passione condivisa da chi ama passare ore immerso nella natura, con un binocolo in mano, un taccuino sempre a disposizione e tanta pazienza.

Binocolo e libro per praticare il birdwatching
Immagine | Unsplash @DianeHelentjaris – Gentechevainmontagna.it

Praticare il birdwatching è un modo per rilassarsi, imparando. Spesso anche lasciandosi stupire.

Rallentare il ritmo e adattare il proprio tempo a quello della natura può essere una medicina perfetta per liberarsi di tutte le tensioni accumulate ogni giorno, entrando quasi in uno stato di simbiosi con il creato.

Un ambiente in cui i protagonisti diventano i volatili, mentre l’uomo ricopre solamente il ruolo di spettatore silenzioso e interessato.

Osservare come gli uccelli si muovono, comportano e vivono nel proprio habitat naturale può, infatti, esercitare un’importante funzione educativa sia per gli adulti che per i bambini, portando persone di ogni età ad approfondire la propria conoscenza del mondo animale.

Il tutto, svolgendo anche dell’attività fisica.

Praticare birdwatching può significare, infatti, anche dover compire lunghe passeggiate o spostamenti di vario genere, così da potersi muovere sul territorio alla ricerca di nuovi esemplari da osservare e studiare.

Solitamente questa attività si pratica nei boschi o in campagna, ma può essere perfetta anche per uno svolgimento in montagna o sulle sponde di qualche corso d’acqua (fiumi e laghi principalmente, ndr).

Tutto ciò che occorre fare è munirsi degli strumenti necessari e armarsi di tanta pazienza, indispensabile per non annoiarsi e demordere nel caso in cui l’avvistamento di qualche volatile dovesse tardare ad arrivare.

Per fare birdwatching sono fondamentali due aspetti: il rispetto e l’attrezzatura.

Partiamo dal primo, il rispetto per la natura. Le regole dell’educazione ecologica devono sempre essere rispettate.

Ciò significa non danneggiare l’ambiente di cui si è ospiti, non lasciare rifiuti, non disturbare la fauna autoctona e tenere anche un tono di voce basso e adeguato al contesto.

Per quanto riguarda l’attrezzatura, invece, utile è indossare dei vestiti mimetici, con colori simili a quelli presenti nell’ambiente circostante.

Non lasciare tracce del proprio passaggio e riuscire a mimetizzarsi tra gli alberi sarà di notevole aiuto nella propria ricerca di qualche volatile da osservare.

Gli abiti devono essere comodi, mentre ai piedi è meglio indossare sempre delle scarpe da trekking.

Ciò che non deve assolutamente mai mancare, per nessuna ragione al Mondo, è un binocolo nel proprio zaino, indispensabile per la pratica di questa attività.

Utile può essere anche avere a disposizione un manuale sugli uccelli, oltre che taccuino e matita, con i quali prendere appunti sugli esemplari osservati e sui luoghi già percorsi (si consiglia di munirsi sempre di cartina e bussola, ndr).

Per chi volesse immortalare il momento, portare con sé una macchina fotografica potrebbe essere una buona idea, badando sempre a non spaventare alcun animale.

Il birdwatching è perfetto per essere praticato nei mesi primaverili ed estivi, sebbene le condizioni possano cambiare in base al luogo in cui si decide di compiere tale attività.

Fondamentale è conoscere già il mondo dei volatili, arricchendo il proprio bagaglio culturale con lo studio di varie specie.

È così che si può costruire un bagaglio di abilità tecniche che, nel tempo, torneranno utili e renderanno la pratica di questa attività ancora più interessante.

Dove praticare birdwatching in montagna

La pratica del birdwatching vanta una storia centenaria, sebbene diventare una sorta e di moda e catturare molti estimatori sono obiettivi che questo sport ha raggiunto solamente negli ultimi anni.

In Inghilterra questo hobby è apprezzato fin dall’Ottocento, mentre a livello globale sono oltre 2 milioni le persone che al giorno d’oggi amano intrattenersi con questa attività.

Ragazza che prende appunti su un taccuino
Immagine | Unsplash @BradWeaver – Gentechevainmontagna.it

Può essere svolta sia a livello dilettantistico che professionale ed è il modo perfetto per monitorare la biodiversità avicola, tenendo presente che solitamente i momenti migliori per fare birdwatching sono la mattina o il tardo pomeriggio, seppur alcuni rapaci si lascino avvistare solo di notte.

In base a ciò che si vuole osservare e al luogo scelto, è necessario quindi equipaggiarsi sempre nel modo migliore, con occhio di riguardo per il clima.

In Italia esistono diverse zone in cui è possibile praticare birdwatching (ne avevamo parlato in questo articolo, ndr), mentre nel resto d’Europa il luogo perfetto in cui svolgere questa attività è sui Pirenei.

Soprannominati le “Montagne dei rapaci”, i Pirenei sono, infatti, una meta sicuramente esclusiva per gli appassionati di birdwatching d’alta quota.

Qui vi basterà alzare lo sguardo per ammirare diverse specie di uccelli, tra cui l’aquila reale, il capovaccaio, il falco e anche il gipeto, il rapace più raro e grande di tutta l’Europa (la sua apertura alare può raggiungere anche i 3 metri, ndr).

Le scogliere di Aste-Beon ospitano la colonia francese più antica di grifoni, un uccello in via d’estinzione che beneficia della protezione offertagli dalla Riserva naturale nazionale di Ossau.

Nel Parco nazionale dei Pirenei è, poi, di facile osservazione l’aquila reale, la quale ama lasciarsi trasportare dalle correnti ascensionali presenti in tale zona montuosa, mentre i birdwatcher più esperti potranno lanciarsi alla ricerca del gallo cedrone e della pernice bianca.

Uno degli spazi museografici più originali è la Falaise aux Vautours, dove le telecamere sono poste molto vicino ai nidi, consentendo così l’osservazione dei grifoni e dei capovaccai.

Se si vuole osservare la migrazione sia dei rapaci che dei passeriformi, ci si deve recare invece al Colle del Soulor, mentre nella Valle dell’Aspe è possibile percorrere un sentiero di 1.200 metri scavato nel XVII nella parete rocciosa della Mature, dove osservare i rapaci in volo o intenti nel nidificare sulle scogliere.

Luoghi magici e in grado di regalare esperienze indimenticabili.

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