Bouldering, come praticarlo da principianti? Ecco qualche consiglio

Una delle discipline più praticate tra chi ama l’arrampicata è il bouldering, sport che prevede lo scalare una parete senza alcuna attrezzatura.

Esso può essere svolto sia in apposite palestre che in natura, ambienti in cui chi pratica bouldering si ritrova a sfidare se stesso e una serie di “problemi” da risolvere.

Proviamo a capire meglio cosa contraddistingue questa disciplina e quali possono essere alcuni consigli utili da seguire se si è degli arrampicatori alle prime armi.

L’essenza del bouldering

Sport che richiede a chi lo pratica grande forza, resistenza e, soprattutto, tanta concentrazione, il bouldering è una disciplina dell’arrampicata che si è sviluppata in particolar modo a partire dagli anni Settanta del Novecento.

Parete per il bouldering
Immagine | Unsplash @JonathanJ.Castellon – Gentechevainmontagna.it

La sua grande particolarità sta nel fatto che il bouldering è uno stile di scalata che non prevede l’utilizzo di alcuna corda o cintura di sicurezza. Non è prevista, infatti, un’attrezzata da indossare per chi pratica questa disciplina.

Tutto ciò che serve è una certa abilità fisica e mentale, oltre che delle scarpette da arrampicata, della magnesite in polvere, una spazzola e un crash pad, ovvero un materassino la cui funzione è quella di attutire eventuali cadute.

Il bouldering può essere praticato sia all’aperto che al chiuso, mettendosi alla prova su pareti naturali o artificiali.

Solitamente i percorsi di scalata si sviluppano tra i due e i quattro metri d’altezza, sebbene possa capitare di raggiungere anche gli otto metri.

Per via del fatto che non è previsto l’utilizzo di alcuna corda di sicurezza, la natura stessa del bouldering imporrebbe di non spingersi mai ad altezze troppo elevate e pericolose.

Il tipico percorso del boulder è, infatti, più compatto e basso rispetto a quello dell’arrampicata sportiva, dal momento che l’obiettivo finale di questa disciplina non è quello di raggiungere altezze elevate, bensì di riuscire a superare con tecnica e disinvoltura i vari “problemi” che si trovano sul proprio percorso.

Essi sono i rilievi, gli angoli, le sporgenze, ogni sorta di difficoltà che lo scalatore è chiamato a superare esclusivamente con le proprie forze.

Il bouldering, inoltre, può essere visto come un vero e proprio sport di squadra.

Tale disciplina impone, infatti, di restare sempre vicino al proprio partner, il quale si deve sempre vedere e sentire.

Indispensabile è possedere, quindi, un elevato livello di concentrazione, fiducia nei propri mezzi e grande forza fisica per poter sostenere l’intera durata dello sforzo.

Così come in ogni sport, anche nel bouldering si possono affrontare vari livelli di difficoltà.

Essi sono indicati attraverso la progressione di alcuni numeri o di alcune lettere, dipendentemente dalla scala di valutazione scelta per indicare un singolo percorso.

Le tre scale più utilizzate sono: la scala francese (con numeri da 1 a 9 e lettere a, b e c; il simbolo + aumenta ulteriormente il livello di difficoltà, ndr), la scala Fontainebleau o scala FB (con numeri da 2 a 8c+, ndr) e la scala alpinistica o scala UIAA (con numeri da 1 a 12 o da I a XII e con + e – a indicare livelli di difficoltà maggiori o minori, ndr).

Per facilitare l’orientamento, soprattutto a favore dei meno esperti, nelle palestre in cui si pratica bouldering sono affissi alle pareti di scalata dei massi di colore diverso, ognuno dei quali corrisponde a un differente livello di difficoltà.

Consigli per principianti

Prima regola da seguire quando si pratica del bouldering è quella di utilizzare tutti i dispositivi di sicurezza minimi che tale disciplina prevede.

Fondamentale è indossare delle scarpette da arrampicata e tenere sempre a portata di mano della magnesite (nell’apposito sacchetto porta magnesite, ndr).

Atleti scalano una roccia in montagna
Immagine | Unsplash @MikeKotsch – Gentechevainmontagna.it

Si tratta del gesso che deve essere cosparso sulle proprie mani così da assorbirne il sudore e aumentare la presa in parete, riducendo i rischi di scivolata.

Altro strumento fondamentale è il crash pad, apposito materassino che deve sempre essere posto a terra sotto alla parete o al masso che si sta scalando, così da assorbire il colpo in caso di caduta.

I pavimenti delle palestre in cui si pratica bouldering sono ricoperti di questi materassini protettivi, ma essi devono essere portati anche in esterna, quando ci si mette alla prova su un percorso naturale in montagna.

Ai principianti si consiglia anche l’utilizzo dell’apposito tape per proteggere le articolazioni dall’impatto.

Per imparare al meglio le tecniche necessarie, è poi opportuno iniziare a fare bouldering iscrivendosi a un corso base per principianti.

Apprendere le giuste nozioni dagli scalatori più esperti e osservarli all’opera è il modo migliore per capire quali azioni eseguire una volta iniziata la propria scalata.

Un consiglio è quello di cominciare a praticare tale disciplina al chiuso, in una palestra debitamente attrezzata.

Questo è un ambiente più sicuro, dal momento che il rischio di ferirsi in natura è più elevato per chi è alle prime armi nel bouldering.

Meglio confrontarsi con un masso o una parete naturale soltanto quando si ha acquisito una certa esperienza.

La tecnica, infatti, nel bouldering è tutto, motivo per cui è di estrema importanza impararla al meglio prima di mettersi alla prova con ostacoli difficili da superare.

Per farlo può essere utile tenere a mente qualche trucco particolare.

Il primo è quello di posizionarsi sempre difronte alla parte e con le gambe quasi tese o di ruotare il fianco non appena si avanza con l’arrampicata. Uno degli errori più comuni tra i principianti è quello di assumere la cosiddetta “posizione a rana”, riconoscibile in quanto i glutei vengono tenuti troppo in basso.

Ciò rende necessario disporre di una maggiore forza per potersi dare la spinta necessaria per proseguire. Un errore che andrebbe evitato.

Altro consiglio utile è quello di imparare fin da subito ad allungare il più possibile le braccia e sfruttare l’intera ampiezza del loro movimento. Chi è alle prime armi tende spesso a tenere le braccia in tensione e piegate, ma ciò comporta solamente un inutile dispendio di energie.

Altrettanto importante è lavorare a partire dalle gambe. Gli arti inferiori sono spesso più forti e resistenti di quelli superiori, motivo per cui è sempre opportuno attivare i muscoli delle cosce e sfruttare la spinta che proviene dai fianchi, così da superare un punto del percorso e passare al successivo.

Fondamentale nel bouldering è anche abituarsi a trovare più vie per risolvere un “problema”.

Per fare ciò serve estrema concentrazione e lucidità, oltre che fantasia e iniziativa.

Lo scopo deve essere quello di raggiungere l’obiettivo finale esponendosi il meno possibile a rischi inutili o mettendosi in situazioni di pericolo che si possono evitare.

Ciò può essere fatto restando sempre concentrati su ogni singolo movimento e studiando continuamente il percorso in fase di scalata.

Importante è anche eseguire un corretto riscaldamento prima di affrontare un qualsiasi esercizio, così da attivare i muscoli.

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