Lago d’Avino, le migliori escursioni per gli amanti del trekking

Durante l’esplorazione delle Alpi Lepontine nel Piemonte, vi invitiamo a scoprire il meraviglioso Lago d’Avino. Situato un chilometro e mezzo sopra il tunnel ferroviario del Sempione, che collega l’Italia alla Svizzera da oltre un secolo, questo trekking lacustre vi porterà in un luogo di grande bellezza e fascino.

Vi troverete ad ammirare lo scenario che si estende verso est, il Canton Vallese, in Svizzera, mentre all’orizzonte occidentale si staglia il pittoresco Canton Ticino. A sud, immergendoti nelle terre più settentrionali del Piemonte, potrai godere di una vista davvero unica.

Ma non è finita qui. A ben 1500 metri più in basso si trova la famosa ferrovia internazionale del Sempione, un’importante via di comunicazione che ha scritto la storia dei trasporti europei, collegando Milano a Berna e Ginevra.

Ti ritroverai così immerso nelle maestose Alpi Lepontine, precisamente nel territorio dei comuni di Varzo e Trasquera.

Alla scoperta dei tesori naturali del Lago d’Avino: le escursioni da non perdere

Il nostro itinerario escursionistico parte dalla tranquilla Varzo e si avventura su una strada asfaltata verso la suggestiva frazione di San Domenico. Seguendo le indicazioni per Ponte Campo, raggiungiamo un comodo parcheggio dove è richiesto un contributo di tre euro per la sosta dell’auto per l’intera giornata.

Ragazza che sale la montagna in tenuta da trekking
Foto | gaspr13 @Canva – gentechevainmontagna.it

Iniziamo il nostro percorso trekking a quota 1300 metri. Seguendo con attenzione le indicazioni e i cartelli, facciamo tappa nella suggestiva cappella del Groppallo.

Questo luogo di riposo, costruito nel XVI secolo e situato a 1723 metri di altitudine, segna la conclusione della faticosa salita lungo la carrareccia che collega Ponte Campo all’Alpe Veglia, ed è anche conosciuta come “cappella della serenità”.

Superata questa meta, il paesaggio inizia a trasformarsi, immergendosi in una natura selvaggia. Poco più avanti, si trova il pittoresco borgo di Cianciavero, situato a 1700 metri di quota. È a questo punto che deviamo dalla principale strada sterrata e iniziamo la ripida ascesa verso il lago. Il panorama che ci circonda è un vero piacere per gli occhi, con i suoi boschi di pini e distesi di prati che si perdono nel silenzio assoluto.

Scopri la bellezza intatta del Lago d’Avino: le migliori escursioni per i veri appassionati di trekking

Il sentiero si snoda ad un certo punto ma è indicato il percorso giusto con chiari segnali che lasciano poco spazio a fraintendimenti. Superato il pittoresco paesino si aprono davanti a noi le meravigliose “marmitte dei giganti”. Queste cavità cilindriche sono il risultato delle glaciazioni passate, dove l’acqua in movimento si trova a fronteggiare un ostacolo nel letto del torrente e viene costretta a ruotare sempre nello stesso punto.

All’interno di queste “marmitte”, l’acqua scorre con intensità maggiore, trascinando con se vortici di detriti, creando un fenomeno geologico spettacolare ed ipnotico. L’acqua che alimenta queste meraviglie proviene dai ghiacciai del Monte Leone, e la sua purezza e temperatura sono facilmente immaginabili.

Proseguendo sul sentiero, ci troviamo di fronte ad una biforcazione con due possibilità di percorso: uno più facile e uno più ripido, inequivocabilmente indicati sulla roccia con vernice ben visibile. Noi consigliamo il primo percorso, che all’inizio attraversa la montagna circondato da profumati cespugli di rododendri. Man mano, però, la vegetazione si dirada e un silenzio totale ci accompagnerà sulla ripida salita fino ad un’altezza di circa 2100 metri.

Il raggiungimento dell’obiettivo

Dopo una faticosa ma stimolante salita, ci troviamo finalmente di fronte al magnifico lago, che si svela dinanzi a noi nella sua splendida bellezza. Ciò che colpisce immediatamente sono i fiori, i colori e le forme armoniose della natura circostante, ma soprattutto uno specchio d’acqua dal tono verde-azzurro che sa di idillio. Se siamo fortunati e raggiungiamo il lago entro l’inizio di luglio, potremmo persino trovare ancora un po’ di neve sui prati, creando un contrasto affascinante con il verde rigoglioso della vegetazione.

Guardando il lago dalla sua sponda, possiamo ammirare anche l’Alpe Veglia, una destinazione magica che si può raggiungere semplicemente proseguendo dritto lungo la strada che porta alla cappella del Groppallo. Anche durante i periodi di maggior affluenza turistica, è davvero difficile trovare altre persone in questa zona o qualsiasi segno della presenza umana.

Le sue acque profonde raggiungono i 30 metri di profondità e si estendono per circa un chilometro di lunghezza e 500 metri di larghezza. Dopo aver ammirato e vissuto appieno questa meraviglia naturale, possiamo decidere di tornare indietro seguendo la stessa via dell’andata. Abbiamo tentato di comunicarvi in modo semplice l’essenza della magia e dell’armonia che circondano questo luogo incantevole, attraverso una rappresentazione dettagliata del paesaggio.

Varianti del percorso

Questa variante aggiunge circa 2 chilometri e un dislivello di 300 metri, portandovi in territori ancora più suggestivi. Dopo aver attraversato con cautela la diga che regala la maestosità del lago d’Avino, ci si troverà ad affrontare il sentiero F30 che conduce al passo del Croso. Da qui, il percorso continua con una discesa mozzafiato in direzione dell’alpe Vallè, con indicazioni chiare e ben segnalate.

Il momento culminante di questa avventura si ha con l’arrivo al bivio che conduce al “Sentiero di Balmitt”. È importante prestare attenzione e affrontare con prudenza questo tratto, in quanto il sentiero è a tratti esposto e attrezzato con catene per garantire la massima sicurezza. I cuori coraggiosi saranno ben ricompensati sia dal paesaggio mozzafiato sia quando, al termine di questo suggestivo sentiero che conduce all’alpe Veglia, si potrà scendere nel punto di partenza.

Naturalmente, questo sentiero può essere seguito anche in senso inverso, per coloro che desiderano salire fino al lago d’Avino e unire così le due tracce per creare un incantevole anello di esplorazione.

Il periodo ottimale per una visita

Il momento ideale per intraprendere questo itinerario è da giugno a fine settembre. Nel mese di giugno è probabile incontrare nevai in quota, anche di dimensioni considerevoli. A partire da settembre, si consiglia di selezionare fine settimana caratterizzati da stabilità atmosferica e sole, poiché le temperature tendono a diminuire rapidamente.Il percorso proposto non richiede particolari abilità tecniche o grande complessità, ma è necessaria una buona preparazione fisica per superare il dislivello di circa 1000 metri.

Ultima nota è ricordarsi che poco dopo aver parcheggiato l’auto per incominciare la salita, è possibile che si perda completamente la copertura telefonica.

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