In Friuli con le ciaspole, gli itinerari da non perdere

Gli itinerari da non perdere in Friuli con le ciaspole, esplora paesaggi mozzafiato e vivi un’avventura unica durante il tuo viaggio

Se sei alla ricerca di un’esperienza invernale unica, non puoi perderti l’opportunità di esplorare la regione del Friuli con le ciaspole. Queste speciali attrezzature per la neve ti permetteranno di camminare in modo sicuro sulla neve fresca e scoprire luoghi incantevoli immersi nella natura.

In questo articolo ti presenteremo alcuni degli itinerari più suggestivi da percorrere con le ciaspole in Friuli, per vivere un’avventura indimenticabile tra paesaggi spettacolari e panorami mozzafiato. Preparati a indossare le tue ciaspole e a partire alla scoperta di questa splendida regione italiana.

Vivere l’inverno in modo unico con le ciaspole in Friuli

Il Friuli Venezia Giulia, una piccola gemma incastonata tra Austria e Slovenia nel remoto nord-est, rivela la sua ricchezza culturale all’incrocio tra il Mediterraneo, il mondo slavo e quello germanico. Le montagne delle Dolomiti friulane, che confinano con il Veneto, dipingono un panorama mozzafiato sullo sfondo dell’intenso blu invernale del cielo.

U gruppo di persone che va in ciaspolata
Foto | @Canva – gentechevainmontagna.it

Gli ampi panorami dell’Altopiano del Montasio sono un vero paradiso ad alta quota. Questo territorio è davvero degno di essere scoperto in inverno attraverso le più splendide passeggiate con le ciaspole in Friuli Venezia Giulia.

Emozionati con gli itinerari da non perdere con le ciaspole in Friuli

Il rifugio Pradut si trova a 1430 metri di altitudine, sulla cresta settentrionale del monte Resettum, offrendo una vista impressionante dell’alta Val Cellina. Il panorama si estende sulla pianura dove si trova Claut, dominata dal monte Vaccalizza, e si estende a nord-est verso il monte Duranno e la potente Cima dei Preti. Il percorso inizia dal parcheggio Pian di Muscon, nel quartiere di Lesis a Claut. Avete l’opzione di risalire il bosco fin al rifugio Pradut attraverso la strada forestale o il sentiero, che risulta essere un’antica mulattiera che incrocia più volte la strada. Questo sentiero, che inizia dietro il parcheggio, offre una scelta più diretta. La strada forestale offre un’inclinazione costante che rende la camminata piacevole e non molto impegnativa. Il rifugio Pradut rimane aperto anche in inverno, offrendo alloggio e la possibilità di gustare le specialità locali.

La località montana di Piancavallo, al di sopra della zona pedemontana di Pordenone, accoglie l’affascinante itinerario della “Ciaspolata Anello delle Malghe del Piancavallo”. Un’avventura in esterno che svela un panorama mozzafiato con vista sull’area circostante, e nelle giornate più limpide, arriva persino a rivelare il mare. Il percorso è punteggiato da varie malghe, un tempo usate dai malgari come rifugio e luogo per la produzione casearia. Il sentiero da seguire è il numero 985, che inizia vicino a una stazione elettrica segnalata come “Passeggiata delle Malghe”.

Dopo aver attraversato la foresta e superato una leggera salita, si arriva alla sella panoramica tra il Colle delle Lastre e il Col Spizzat, che offre una magnifica vista sulla pianura pordenonese. Proseguendo lungo il tragitto si giunge alla casera Caseratte e da lì si inerpica fino in cima dove si possono trovare dei ripetitori che offrono una visione globale dell’Alpago e della pianura circostante.

La camminata prosegue in direzione Casera Valfredda e in seguito verso i prati della Casera del Medico. Anche se attualmente le malghe sono prevalentemente adibitite a rifugi occasionali, svolgono ancora il ruolo di orientamento. Passando vicino alle rovine della casera Barzan, si arriva alla strada del Collalto. Da qui, per ritornare a Piancavallo, si può scegliere tra una strada sterrata o un sentiero, entrambi conducono al punto di partenza.

Un’altra meravigliosa camminata con le ciaspole offre un vista panoramica spettacolare del Gruppo Coglians, Sernio-Grauzaria, della splendida Amariana e dei remoti Canin e Jôf di Montasio. Il tragitto inizia nel paese di Fielis, partendo dalla piccola Piazza 19 Maggio. Esiste anche l’opzione di parcheggiare l’auto e iniziare il percorso lungo Via Val (segnato CAI157), dando inizio alla salita. Dopo circa mezzo chilometro, si raggiunge una specie di terrazza panoramica dove si trovano gli stavoli Fielis Sezza, un insieme di edifici ben mantenuti che, tra l’altro, regalano una bella vista su Fielis. Il percorso prosegue chiaramente nel fitto bosco fino a raggiungere laghetto Dauda, e poco dopo arriva alla Malga Dauda dove si apre una vista panoramica sulla Valle del But e sulle Alpi. Se lo si desidera, è possibile proseguire oltre verso la Malga Meleit con un’ora di cammino, o scalare il Monte Dauda.

Esplorare la regione di Forni di Sopra, iniziando con una semplice gita alle Dolomiti Friulane, precisamente al Rifugio Giaf. L’avventura ha luogo dal parcheggio Chiandarens, dove si trova un enorme cartello che indica la direzione al rifugio e segnala il sentiero 346 come percorso. Già dopo una breve salita, è possibile raggiungere il forno Davaras, che fino a poco tempo fa era utilizzato per la produzione di calce sia da pietre di ghiaia che di cava.

Il percorso continua fino a un bivio: a sinistra, l’itinerario prosegue lungo la strada, mentre a destra il sentiero 346 si distacca e si inoltra nel bosco. Personalmente, ho preferito procedere lungo la strada principale, salendo per circa un’ora fino a raggiungere due edifici, uno dei quali è una piccola cappella votiva dedicata a coloro che hanno perso la vita in montagna. Oltre l’ultimo tornante, si trova il Rifugio Giaf che è situato su una terrazza boscosa a 1400 metri di altitudine, circondato da un tipico scenario alpino con torri, rocce e guglie. Durante l’inverno, il rifugio rimane chiuso. Per il viaggio di ritorno, è possibile scegliere tra la strada principale o il sentiero 346.

Il Percorso Anulare Casera Mezesnik è un tour in ciaspole che consente di esplorare una sezione della Puanina Tour. Questo tragitto circolare connette le baite e i rifugi di Ugovizza, sviluppandosi attraverso le fitte foreste tarvisiane e mettendo in evidenza i legami radicati tra le persone e il loro territorio. “Puanina”, termine del dialetto locale, fa riferimento ai pascoli montani, dove antiche tradizioni sono ancora vivide. Il viaggio inizia dal parcheggio P2, dirigendosi inizialmente verso il letto del torrente Rauna per poi risalire sul lato opposto. Prosegue lungo una strada innevata, salendo lentamente ma in maniera costante attraverso una serie di curve prima di raggiungere il Prato dove si trovano la stalla e la Malga Priu. Tra questi boschi vergini, le case sugli alberi a forma di pigna si ergono sospese sopra il terreno, offrendo una vista mozzafiato sulle montagne circostanti. Si può dormire all’interno durante l’estate, ammirando le stelle. Questa struttura è ecosostenibile, costruita con legno locale e alimentata principalmente da energia rinnovabile. Seguendo le indicazioni dalla baita verso Sella Collarice, si procede attraverso il sottobosco per un po’ di metri prima di raggiungere la strada che porta a Casera Mezesnik. Proseguendo in salita per alcune curve si arriva alla radura sotto la casera, poi a Casera Mezesnik stessa, da dove è possibile godere di un panorama spettacolare che copre le montagne Sagran, Osternig, Acomizza, Mangart, Lussari, Montasio, Cima del Cacciatore, Jof Fuart e Jof di Miezegnot.

Per il viaggio di ritorno, si dovrebbe mantenere la strada sterrata sulla destra, seguendo le segnalazioni verso Sella Collarice. Durante il tragitto, ci sono dei pannelli informativi che narrano vari racconti del luogo. Inizialmente, si arriva alla suggestiva Val Rauna, famosa per le sue affascinanti baite, e successivamente si arriva al rifugio Gortani.

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