Il Ministero della Salute ha comunicato il richiamo di una delle bevande più consumate per via degli alti livelli di alluminio.
I richiami e i ritiri alimentari dal mercato che vengono comunicati dal Ministero hanno in genere sempre motivi molto importanti, come la presenza di agenti contaminanti o errori rilevanti nelle etichette, ad esempio con riferimento alle scadenze.
Spesso riguardano prodotti molto amati e venduti che, se consumati, possono arrecare un danno alla salute, come nel caso di questa bevanda molto famosa nella quale sono stati rinvenuti livelli di alluminio oltre i limiti di legge.
La bevanda richiama dal Ministero della Salute per livelli di alluminio alti
Non è raro che il Ministero della Salute comunichi dei ritiri o richiami di prodotti alimentari perché contengono dei livelli troppo alti di “ingredienti” o “composti” rispetto a quanto fissato dalla legge.
In questo caso la comunicazione del Ministero della Salute riguarda il richiamo da parte del produttore di una bevanda molto venduta perché contiene livelli troppo alti di alluminio, più di quanto sia previsto dalla legge. Per di più il Ministero della Salute ha pubblicato il provvedimento con 10 giorni di ritardo rispetto alla data indicata sull’avviso di richiamo, vale a dire il 5 aprile 2024.
Il richiamo riguarda in particolare un lotto di tè al matcha a marchio Shan Wai Shan proveniente dalla Cina. Il motivo di tale richiamo è, come detto, la presenza di livelli troppo alti di alluminio. Il tè al matcha richiamato è venduto barattoli da 80 grammi, con il termine minimo di conservazione (TMC) 30/06/2026, prodotto dall’azienda Shan Wai Shan in Cina ed importato e distribuito in Italia da International Trading Srl, di via Falzarego 26, a Baranzate, nella città metropolitana di Milano.
Il tè al matcha è una bevanda cinese che in genere fa bene dato che ha un effetto calmante, aiuta contro le infezioni, è utile in caso di disturbi gastrointestinali e molto altro. Tuttavia in questo caso, essendo molto alti i livelli di alluminio al suo interno, potrebbe essere dannosa per la salute. Così l’azienda invita i consumatori che siano entrati in possesso o abbiano acquistato il tè al matcha di non consumarlo in via precauzionale. Possono invece restituirlo al punto vendita in cui l’hanno acquistato.