10 laghi per pochi, perfetti per un trekking lontano dalle folle

Le vette alpine e appenniniche ospitano innumerevoli specchi d’acqua, di dimensioni e forme variabili. Alcuni caratterizzati da una origine naturale altri frutto dell’intervento della mano umana, generatisi a seguito della realizzazione di dighe artificiali. Alcuni visibili tutto l’anno, altri effimeri. Tra questi ritroviamo una manciata di laghi divenuti vere e proprie celebrità, non solo su scala nazionale ma anche internazionale. Così noti da richiamare annualmente, in particolare nella stagione estiva, un numero crescente di visitatori. Per chi ami gli specchi d’acqua in quota ma al contempo voglia regalarsi una fuga lontano dalle folle, la soluzione è puntare a nomi (ancora) poco noti. Scopriamone insieme qualcuno!

10 laghi nascosti tra le vette

In Italia, al pari del resto del mondo, alcuni laghi di montagna stanno diventando delle vere e proprie celebrities. La ragione è presto detta: sono destinazioni facili da raggiungere e altamente “instagrammabili”. I colori delle loro acque, i paesaggi da fiaba in cui sono incastonati, li rendono perfetti per la realizzazione di scatti poetici, invidiabili, che diffusi sui social, diventano un potente mezzo di attrazione. Ecco che come conseguenza, anno dopo anno, aumenta il numero delle destinazioni lacustri montane caratterizzate da un crescente affollamento.

I laghi "a occhiale" di Pilato
Photo by Enrico Strocchi licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en) – Gentechevainmontagna.it

Fenomeno accompagnato da tutta una serie di conseguenze, quali l’aumento di incidenti legati alla scarsa preparazione o all’erroneo equipaggiamento dei visitatori, che sembrano dimenticare di trovarsi in contesto montano, o come nel caso emblematico del lago di Braies, la necessità di limitare gli accessi alle auto per contrastare l’impatto sull’ambiente. Perla del Trentino-Alto Adige, Braies è una delle destinazioni lacustri più gettonate dell’arco alpino, accanto ad altri nomi, quali Misurina, Tovel, Sorapiss, Carezza o Resia. Oggi vi suggeriamo 10 destinazioni da scoprire tra Alpi e Appennini, altrettanto spettacolari, ma – almeno finora – non interessate da intensi afflussi turistici estivi, non raggiungibili via auto ma esclusivamente attraverso sentieri. Dieci laghi per pochi, mete da gustare dopo un po’ di sana fatica in salita.

Lago del Miage. Si trova in Val Veny (Valle d’Aosta), a sud-est di Courmayeur, ed è un laghetto di origine glaciale a forma di cuore, collocato a una quota di 2.020 metri, alla fronte dell’omonimo ghiacciaio del Miage, nel massiccio del Monte Bianco. Dal ghiacciaio non è raro che si verifichi il distacco di blocchi di ghiaccio, che galleggiano nelle acque del lago come piccoli iceberg. In estate si può assistere alla sua scomparsa quasi totale.

Lago Fiorenza. È un lago glaciale situato ai piedi del Monviso, in Piemonte, nel comune di Crissolo (CN), a una quota di 2.113 m. Lo si incontra lungo il Giro di Viso e, assieme ai laghi Chiaretto, Superiore di Viso e Grande di Viso, è protagonista del Giro dei Laghi. A fine Ottocento era a disposizione dei turisti una barca che consentiva di fare il giro del lago, detta “la Bella Fiorentina”, presumibilmente affondata nella II Guerra Mondiale.

Lago del Drago. È un piccolo lago proglaciale dolomitico situato a 2.680 metri di quota nel territorio di Selva Val Gardena (BZ), caratterizzato da una sfumatura turchese delle acque eccezionale. Circondato dal Gruppo del Sella, è un lago effimero e talvolta, come accaduto tra gli anni Settanta e gli anni 2000, scompare per molto tempo. Tale peculiarità ha alimentato leggende, una delle quali narra dell’esistenza nelle sue acque di un drago che ne usciva solo di notte con la luna piena. In ladino è noto come Lech dl Dragon, in tedesco Drachensee.

Lago di Pilato. È uno specchio d’acqua di origine glaciale situato a 1.941 metri di quota nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ai piedi sul Monte Vettore (2.476 m), la vetta più alta delle Marche. È anche noto come “lago con gli occhiali” per la sua caratteristica forma: due bacini contigui che nei periodi di maggiore presenza di acqua (derivante dallo scioglimento dei ghiacci e delle nevi invernali) diventano comunicanti. Il lago ospita un piccolo abitante, il Chirocefalo del Marchesoni, un endemismo da difendere. Pertanto è severamente vietato bagnarsi nelle sue acque e bisogna rispettare una distanza dal bordo per evitare di calpestare le uova deposte a riva.

Lago Lagazuoi. È un laghetto dolomitico di origine glaciale situato a una quota di 2.810 metri nell’area protetta del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, in Alta Badia (Alto Adige), non distante dal confine con il Bellunese. Nelle sue acque si specchia Cima Scotoni (2874 m). In ladino è detto Lech de Lagaciò.

Lago di Limo. Altro specchio d’acqua poco noto delle Dolomiti si trova a una quota di 2.159 m nel territorio di Fanes Piccola, in Val Badia, nei pressi dell’omonimo passo. È un laghetto di origine glaciale caratterizzato da un colore verde delle acque particolarmente intenso.

Lago della Duchessa. Si tratta di uno dei laghi più alti dell’Appennino centrale e si trova in Lazio, non distante dal confine abruzzese, all’interno della Riserva Regionale Montagne della Duchessa, precisamente nel territorio di Borgorose (RI). Di origine carsica, cui si lega la peculiare forma a 8, è posto a una quota di 1.788 metri, in una conca glaciale circondata da vette imponenti quali il Monte Morrone (2.141 m) e il Monte Murolungo (2.184m).

Lago di Antermoia. Si trova in Val di Fassa, a una quota di 2.501 metri, circondato dalle vette del Catinaccio. Il suo nome deriva dalla vetta che lo sovrasta: l’Antermoia. È un lago di origine glaciale con una particolare sfumatura turchese delle acque, il cui colore, a contrasto con le rocce chiare delle vette circostanti, regalano al paesaggio un aspetto lunare.

Lago Piatto. È un lago di origine glaciale situato a 1.823 metri di quota in Val di Luce. Nelle sue acque, così come nel vicino Lago Nero, si specchia la vetta delle Alpe Tre Potenze (1940 m), montagne dell’Appennino tosco-emiliano, punto di incontro tra Valle del Sestaione, Val di Luce e Val Fegana. Non distante si trova il Passo di Annibale, così chiamato in quanto ritenuto punto di passaggio del condottiero cartaginese nella sua discesa verso Roma. Nelle sue acque vivono tritoni crestati e sanguisughe.

Lago Darengo. È un laghetto alpino situato a una quota di circa 1.780 metri in Val Darengo (Lombardia), una valle ancora poco turistica, che conserva un aspetto selvaggio, nell’Alto Lario Occidentale. Particolarmente suggestivo, il lago occupa un circo  di origine glaciale ed è circondato da pareti rocciose  e creste frastagliate. Sulle sue sponde sorge la Capanna Como.

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