Inverno all’orizzonte, guida all’acquisto delle ciaspole

L’infinita coda dell’estate che sta caratterizzando queste prime settimane di ottobre, rende difficile prendere coscienza del fatto che sia già trascorso 1/3 dell’autunno meteorologico. L’inverno, la stagione delle nevi (si spera) si sta avvicinando lentamente, ed è bene non farsi trovare impreparati. È ora di fare un check dell’equipaggiamento invernale di cui si dispone e orientarsi sull’acquisto di ciò che manca. A ciaspole come stiamo messi? Per quanti si trovino a doverle acquistare, ecco alcuni consigli utili.

Ciaspole, cosa sono?

Le ciaspole, al pari dei bastoncini da trekking, rappresentano una categoria di attrezzatura da montagna alquanto sottovalutata. Spesso considerate un mezzo per semplici passeggiate sulla neve, rappresentano in realtà un tool utile per affrontare trekking in ambiente invernale, anche impegnativi.

Escursionista con ciaspole
Immagine | Pixabay @Andreas – Gentechevainmontagna.it

Ciaspole. racchette da neve, ciaspe, ciastre, sono vari i nomi utilizzati per identificare questi particolari strumenti, che vengono agganciati agli scarponi da montagna allo scopo di consentire il galleggiamento del piede su neve fresca. Non si tratta di una invenzione “della nostra epoca”. Secondo gli studiosi le prime racchette da neve furono realizzate attorno al 6.000 a.C. da popoli in fase di migrazione dall’Asia centrale al Nord America passando per lo Stretto di Bering. In Europa l’antico utilizzo di pseudo racchette da neve è testimoniato da graffiti e incisioni ritrovate nei Paesi nordici, risalenti al 2.500 a.C. Sulle Alpi sono stati effettuati dei ritrovamenti di reperti databili attorno al 3.800 a.C. Si ha inoltre testimonianza del loro uso in epoca greca nella regione dell’Armenia, nell’opera “Anabasi“ dello storico greco Senofonte.

I modelli originari erano ben distanti dagli attuali, dobbiamo immaginarli come degli anelli di legno con all’interno una rete fatta di cuoio o corda. Nel corso dei secoli le ciaspole sono evolute non solo in termini strutturali ma anche di funzione. Da strumento utile a cacciatori, agricoltori ed esploratori, sono divenute un tool essenziale per gli eserciti in marcia sulla neve, nonché parte dell’equipaggiamento degli alpinisti per avvicinamenti su percorsi innevati (non su ghiacciaio!). Il boom della ciaspola come attrezzo ludico è invece recente, con avvio attorno agli anni Novanta.

I modelli attualmente in commercio si compongono di un telaio di base in alluminio o plastica, che presenta una forma ovaleggiante o a fagiolo. Nella parte centrale del telaio si trovano gli attacchi, ovvero gli alloggiamenti in cui inserire i piedi, che sono universali. L’attacco può essere di due tipi: fisso o mobile. La prima tipologia porta il piede a essere totalmente ancorato alla racchetta, fornendo maggiore stabilità ma al contempo rendendo meno naturale la progressione. Il secondo tipo vede l’attacco incernierato al telaio solo anteriormente e libero sul tallone, per consentire la rullata del piede.

Gli scarponi, agganciati agli attacchi, vengono mantenuti in posizione tramite chiusure regolabili, generalmente due per ciaspola: una che blocca la parte anteriore del piede e l’altra il collo. Altro elemento essenziale delle ciaspole sono gli elementi anti-scivolamento. Quasi tutti i modelli in commercio sono dotati di 2/3 punte in acciaio poste anteriormente, che evitano lo scivolamento all’indietro soprattutto in salita. E di una ramponatura inferiore. Questa può variare in termini di numero e distribuzione delle punte metalliche in funzione di quanto sia tecnico il modello. La funzione dei ramponi inferiori è di aumentare il grip su neve dura.

Possono essere presenti inoltre due accessori: l’alzatacco e il bloccatallone. L’alzatacco, una barra di plastica o metallo posizionata sulla parte posteriore della ciaspola, consente di sollevare il tallone di una decina di centimetri e dunque di mantenere il piede in piano mentre si affronta una salita. Si percepisce in tal modo una pendenza minore e si stancano meno i polpacci. Il bloccatallone serve invece per mantenere il piede in parallelo al telaio in discesa, quando tende ad aumentare il basculamento del piede e si rischia maggiormente di inciampare e cadere.

In termini molto semplici, le ciaspole dovrebbero consentirci di alleviare la fatica di una camminata su neve in cui si tenderebbe altrimenti a sprofondare. Ma ciò non significa che ciaspolare sia sinonimo di “avanzare senza fatica”. L’impegno richiesto ai muscoli delle gambe dipende dall’itinerario prescelto, dalla lunghezza e dalla pendenza. Pensate che esistono anche delle competizioni su racchette da neve! Tra le più celebri ne troviamo una sfida che va in scena sulle Alpi, in Val di Non, dagli anni Settanta, “La Ciaspolada”. Da cui deriverebbe il nome ormai diffuso su scala nazionale “ciaspola”.

Come scegliere quelle giuste

Oggi sul mercato troviamo una vasta gamma di modelli di racchette da neve. Si spazia dalle basic, adatte a passeggiate in piano, a quelle più tecniche, adatte a terreni con presenza eventuale di neve dura e pendenza (non troppa!). Anche la gamma dei prezzi risulta ampia. Perché l’acquisto sia di qualità, considerate una spesa minima di 80 euro.

Vari tipi di ciaspole
Immagine | Pixabay @Kigapaed – Gentechevainmontagna.it

La regola da seguire nella scelta di un modello è avere chiare le proprie intenzioni. Cosa andremo a fare con le nostre ciaspole? Con quale frequenza prevediamo di usarle?

Partiamo dal materiale: meglio alluminio o plastica? I modelli in alluminio risultano estremamente resistenti a temperature molto rigide ma sono anche più pesanti. Risultano particolarmente adatti a camminate in piano, mentre per chi si voglia divertire su pendii alpini e appenninici conviene orientarsi su modelli più leggeri in plastica dura.

I modelli in plastica mostrano una certa variabilità nelle forme. Possono essere più o meno ampi e più o meno curvi. I modelli che agevolano maggiormente la progressione sono quelli dotati di una forma a clessidra e caratterizzati da una discreta curvatura.

Attacchi: come anticipato possiamo trovare modelli ad attacco mobile o fisso. Per trekking impegnativi è consigliabile il fisso, che consente di superare più facilmente ostacoli. Per ciaspolate non molto impegnative meglio il mobile. Da evitare gli attacchi automatici, che necessitano di scarponi ad hoc.

Chiusure: possiamo trovare modelli con chiusure regolabili a fibbia, cinghia o a cricchetto. Quest’ultimo rappresenta la tipologia più rapida e performante.

Importante a seconda del grado di difficoltà degli itinerari che andremo ad affrontare è analizzare la ramponatura delle ciaspole. In primo luogo, assicuriamoci che il modello che stiamo per acquistare sia dotato di rampone anteriore. I denti inferiori possono variare nel numero e nella distribuzione spaziale tra modelli basic e tecnici. Questi ultimi possono anche presentare delle lame laterali che incrementano ancora di più la stabilità su pendii ripidi o in contro pendenza.

Alzatacco sì o no? Se si punta a piste battute o strade forestali risulta abbastanza superfluo. Per escursioni su terreno più ripido decisamente è bene che il modello ne sia dotato. Stesso discorso vale anche per il bloccatallone.

Importante è scegliere la ciaspola della giusta dimensione. La “taglia” della ciaspola (espressa generalmente in pollici, “inches”) dipende non solo dalla lunghezza del piede (l’attacco, come si diceva, è infatti universale entro un certo range di numeri) ma anche dal proprio peso, considerando nel computo anche un eventuale zaino. Questo perché per galleggiare sulla neve, maggiore sarà il peso e maggiore dovrà essere la superficie della ciaspola. Nella scheda tecnica di ogni singolo modello potete trovare le indicazioni per scegliere la taglia giusta.

Infine, importante è associare alle ciaspole i giusti scarponi da trekking. Si consiglia di puntare su modelli invernali, alti a caviglia e necessariamente impermeabili.

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