Ragni di Lecco, storia di uno dei gruppi alpinistici più famosi nel mondo

Il maglione rosso con il simbolo del ragno a sette zampe e il legame con la città di Lecco e con l’alpinismo sono i segni distintivi del famoso gruppo “i Ragni di Lecco”, un vero e proprio pilastro della storia alpinistica italiana e mondiale, responsabili di aver reso la città in cui sono nati ancora più popolare di quanto già non lo fosse in precedenza.

La storia del gruppo dei Ragni di Lecco

Il gruppo dei Ragni di Lecco nasce come associazione collegata al CAI nel 1946 a Lecco. I membri fondatori sono: Giulio e Lino Bartesaghi, Emilio Ratti, Gigino Amati, Franco Spreafico e Gigi Vitali. Il gruppo, conosciuto anche con il nome di “i Ragni della Grignetta”, ha compito le sue prime salite sulle vette pugliesi più importanti, chiamate “le Grigne”, che sono la Cresta Segantini, il Corno di Medale e i torrioni della Grignetta. Inizialmente il loro obiettivo era quello di ripetere e superare i miti dell’alpinismo pugliese di allora, tra cui citiamo Riccardo Cassin e Mario dell’Oro.

I componenti del gruppo dei Ragni di Lecco negli anni Settanta
Immagine | Facebook @IRagniDiLecco – Gentechevainmontagna.it

Successivamente, però, soprattutto a partire dagli anni ’50, la fama dei Ragni di Lecco, supera i confini nazionali ed il gruppo entra in contatto con i più importanti alpinisti provenienti da tutte le parti del mondo, iniziando così ad ampliare le proprie aspettative e a compiere nuove imprese. Hymalaia e Ande sono le due mete principali scelte dal gruppo, e le soddisfazioni non tardarono ad arrivare.

Il Gasherbrum IV verrà infatti conquistato nel 1958 da Carlo Mauri, insieme a Walter Bonatti. Nel 1970 sarà poi la volta del Cerro Torre, la cui parete ovest fu conquistata da Casimiro Ferrari nel 1974, si tratta della prima salita per questa parete, ed è ritenuta da tutta la comunità alpinistica internazionale la prima salita in assoluto per questa montagna.

Da segnalare anche l’impresa di Riccardo Cassin, che nel 1961, raggiunse la vetta del Monte McKinley risalendo la parete sud. Infine, sulle Alpi venne registrata la prima salita italiana della parete nord dell’Eiger, messa a segno da una cordata nella quale erano presenti alcuni membri dei Ragni.

Col passare degli anni, dopo aver conquistato le grandi cime asiatiche e sudamericane, i Ragni di Lecco iniziano a puntare più sull’aspetto sportivo dell’alpinismo, cominciando così ad aprire nuove vie sulle vette più difficili.

Nel 1986 venne festeggiato il 40° anniversario del Gruppo con due spedizioni in Patagonia e una nella Terra del Fuoco.

Nel 1988 Paolo Vitali guida una piccola spedizione nell’isolata Sosbun Valley in Pakistan, tracciando una via di 1.400 metri con difficoltà fino al VI+, aprendo così un nuovo concetto di Alpinismo più leggero e veloce.

Gli anni Ottanta furono importanti perché dal gruppo uscirono fuori nuovi talenti come Lorenzo Mazzoleni, che nel 1993 risalì insieme a Simone Moro la via Messner sulla parete sud dell’Aconcagua in invernale, perdendo poi purtroppo la vita sul K2 nel 1996.

Tra i più importanti talenti dei Ragni di Lecco merita sicuramente una citazione Daniele Bernasconi, protagonista all’inizio degli anni 2000 di importanti salite all’Annapurna e al Makalu, entrambe senza ossigeno.

Nel 2007 Daniele Bernasconi con Karl Unterkircher, aprirono, in stile alpino e senza ossigeno, una nuova grande via sul Gasherbrum II.

Nel 2009 Matteo Della Bordella e Simone Pedeferri aprirono tre vie nuove in Groenlandia fino al 7b+ a vista, e non mancano ripetizioni su tutte le Alpi di elevata difficoltà

L’attività dei Ragni di Lecco, al giorno d’oggi, non è solamente di conquista, ma anche di formazione e insegnamento:gestiscono, infatti, un’importante scuola di alpinismo che ha come obiettivo, oltre che l’insegnamento delle tecniche di arrampicata, anche la conoscenza globale del mondo della montagna, in tutti i suoi aspetti.

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