I 4000 più facili delle Alpi da provare in estate

Chi inizia ad appassionarsi alla montagna deve essere cosciente di un rischio, che si corre a ogni uscita: quello di non averne mai abbastanza. Non è una regola generale, ma capita molto spesso! Al crescere del proprio livello di allenamento, della fiducia in se stessi, nei propri piedi e polmoni, aumenta in parallelo la voglia di alzare l’asticella delle difficoltà. Si punta a sentieri più lunghi, più esposti, e a quote sempre maggiori. Vetta dopo vetta si arriva un giorno a sognare di salire a quella quota che inizialmente ci poteva sembrare una utopia: i 4000 metri. Un desiderio affatto impossibile da realizzare una volta raggiunto un idoneo livello di preparazione. Immaginiamo di sentirci pronti, di voler dedicare le vacanze estive alla salita del nostro primo 4000. Quali opzioni offrono le nostre montagne di casa? Esiste un 4000 più facile degli altri?

Quanti 4000 ci sono sulle Alpi?

In Italia troviamo vette oltre i 4000 metri solo lungo l’arco alpino. Gli Appennini si fermano infatti a quota 2.912 metri, altezza del Corno Grande del Gran Sasso. Per la precisione sulle Alpi si contano 82 cime oltre i 4000 metri, distribuite tra 3 nazioni, e 6 massicci.

Alpinisti sul Monte Bianco di Courmayeur
Immagine | Unsplash @Francisco T Santos – Gentechevainmontagna.it

I Paesi che “ospitano” i 4000 alpini sono Italia, Svizzera e Francia.  I 6 massicci tra cui essi si distribuiscono sono i seguenti:

  • gruppo del Gran Paradiso (9 vette)
  • gruppo del Bernina (1 vetta)
  • massiccio degli Ecrins (2 vette)
  • Alpi bernesi (9 vette)
  • gruppo del Monte Bianco (28 vette)
  • Alpi Pennine (41 vette)

La lista completa e dettagliata degli 82 picchi è stata realizzata nel marzo 1994 dalla UIAA (The International Climbing and Mountaineering Federation) in collaborazione con il CAI (Club Alpino Italiano. Come si può leggere in calce a tale lista, disponibile al seguente link, esiste anche una versione estesa di tale lista, che include 46 “lesser summits”, ovvero delle cime minori, generalmente di secondaria importanza rispetto alle principali (es. il Naso del Lyskamm) o riconosciute come parte di queste ultime (es. Grand Gendarme del Weissorn).

Da evidenziare che il confine tra gli Stati coincida quasi sempre con la cresta spartiacque di una vetta ma ci sono casi, emblematico è quello del Monte Bianco, in cui la linea di confine è oggetto di dibattito. Pertanto nella attribuzione della vetta all’uno o all’altro Stato, si fa riferimento alla cresta, di maggiore interesse per gli alpinisti rispetto al confine politico.

Da dove iniziare? I 4000 più facili

Per puntare a un 4000 è necessario aver acquisito idonee competenze, in campo escursionistico e alpinistico, ma è bene chiarire che un 4000 non vale l’altro. Le 82 vette tra cui è possibile scegliere per una “prima volta” sull’arco alpino non presentano infatti il medesimo livello di difficoltà. Esattamente come risulta chiaro anche su vette di 2000/3000 metri, non è  soltanto l’altezza a determinare l’impegno necessario per una salita ma un insieme di parametri relativi all’itinerario da seguire.

Capanna Margherita sulla Punta Gnifetti
Photo by Camillo licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en) – Gentechevainmontagna.it

Nel caso dei 4000, oltre alla difficoltà escursionistica (che secondo la scala CAI può essere di grado E, itinerario escursionistico; EA, itinerario per escursionisti esperti; EEA, itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura), va valutata la difficoltà alpinistica. La scala più utilizzata per segnalare la difficoltà alpinistica è quella francese, espressa in lettere. Ogni lettera non rappresenta una semplice somma (o una media) delle difficoltà tecniche dei singoli passaggi, ma tiene conto anche dell’impegno psichico richiesto da una ascensione.

Una breve sigla che ingloba un mix di informazioni, che spaziano dalla qualità della roccia alla tipologia di terreno, dall’asprezza della montagna alla difficoltà di una ritirata. Le sigle sono le seguenti: F, F+: Facile; PD-, PD, PD+: Poco difficile; AD-, AD, AD+: Abbastanza difficile; D-, D, D+: Difficile; TD-, TD, TD+: Molto difficile; ED-, ED, ED+: Estremamente difficile. In ultimo ogni itinerario è associato a una indicazione che descrive il terreno su cui si svolge l’attività: A, salita alpinistica normale; AR: salita alpinistica su roccia; AG: salita alpinistica su neve e ghiaccio.

In sintesi, per ogni vetta oltre i 4000 metri, l’itinerario di salita è identificato da una triade di sigle, molto utili per orientare l’alpinista nella scelta del suo obiettivo. Per il battesimo sui 4000 è conveniente orientarsi su una salita di difficoltà alpinistica non superiore al PD, da realizzarsi tra giugno e settembre, senza sottostimare tale grado di difficoltà. Il consiglio è di affidarsi sempre all’esperienza delle guide alpine.

Gran Paradiso o Monte Rosa

La cima “facile” più gettonata tra le nostre vette di casa risulta essere il Gran Paradiso (4061 m), in Valle d’Aosta. La salita (F+) si effettua in genere in due giorni: il primo ci si porta in quota fino al rifugio Chabod o al rifugio Vittorio Emanuele, il secondo si sale in vetta. Il percorso non presenta difficoltà  tecniche particolari ma in parte si svolge su ghiacciaio. Obbligatorio è l’uso di piccozza, ramponi e imbracatura.

In alternativa ci si può portare nel gruppo del Monte Rosa e scegliere tra “facili” salite per raggiungere la cima del Breithorn Occidentale (4165 metri) o del Castore (4.228 metri) o ancora la Piramide Vincent (4215 metri), la Punta Giordani (4046 metri) o la punta Gnifetti (4559 m), dove è situato il rifugio alpino più alto d’Europa, la Capanna Margherita. Cime che possono anche essere inanellate in una manciata di giorni, partecipando a quello che è noto come “Spaghetti Tour”, un tour alpinistico che consente in 5 giorni di toccare fino a 12 cime (principali e secondarie) di 4000 metri, pernottando in 4 rifugi del versante italiano del Monte Rosa.

E se dopo aver provato il vostro primo 4000 doveste essere colti dalla voglia di diventare collezionisti di cime, vi consigliamo di dare uno sguardo al sito del Club 4000, Gruppo del Club Alpino Italiano, sezione di Torino, che riunisce gli alpinisti che hanno salito almeno 30 vette delle Alpi superiori ai 4000 metri sulle 82 dell’elenco ufficiale UIAA. Come si legge in homepage, un Club che nasce con l’intento di “essere il punto di riferimento e di incontro per scambi di informazioni, documentazione ed esperienze tra i praticanti l’alpinismo in alta quota con particolare riferimento alle vette delle Alpi superiori ai 4000 metri”. Sul sito è consultabile l’elenco di tutti coloro che abbiano intrapreso la personale collezione di 4000. Qualora vi stiate chiedendo se sia fattibile salire tutte e 82 le cime, è la sezione giusta in cui trovare risposta (spoiler: la risposta è sì).

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