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Effetto “wind chill”: che cos’è e perché è così importante quando facciamo escursioni in montagna

Published by
Carlotta Nicoletti

Sapete cos’è l’effetto wind chill e quali sono le conseguenze di questo fenomeno? Non è da sottovalutare. 

Quando si va in montagna sono tanti i pericoli e le cose a cui bisogna fare molta attenzione. In montagna ci sono pericoli sia oggettivi indiretti o diretti, che pericoli soggettivi. Tra i pericoli oggettivi diretti c’è il tempo in montagna, sopratutto il vento.

I fenomeni meteorologici che sono tipici della montagna vanno ad influenzare e modificano l’ambiente e il terreno in cui ci sono gli abitanti della montagna. Questo chiaramente mette alla prova le capacità fisiche e quelle mentali.

Saper riconoscere i pericoli permette di adottare dei comportamenti che possono minimizzare il rischio. La sensibilità nei confronti dei segnali della natura ci permette di procurarci margini di distanza e di tempo per prendere delle decisioni che siano giuste senza pressioni e senza essere influenzati da informazioni scarse o incomplete. Questo diventa fondamentale nella stagione invernale con le uscite ad alta quota.

Cos’è l’effetto wind chill

Il freddo, la pioggia, la neve e il vento creano sudorazione e il raffreddamento del corpo che oltre a un certo limite può anche diventare molto pericoloso. Il raffreddamento dovuto a delle forti perdite di calore si può compensare in modo parziale da una buona insolazione. Dipende molto dal livello di isolamento che offrono i vestiti indossati, infatti aumenta quando essi sono meno isolanti e più umidi.

Vento pericolo in montagna, ecco perché (gentechevainmontagna.it)

Con il freddo l’organismo perde il calore per irraggiamento e conduzione del corpo verso l’aria esterna più fredda e anche per l’evaporazione del sudore della pelle. Questo accade anche quando la temperatura esterna risulta molto bassa ed aumenta quando si fa attività fisica.

Invece con la pioggia e la neve, se i vestiti si bagnano per il sudore stesso o per la pioggia o neve, l’isolamento che offrono si va a ridurre e la temperatura corporea si abbassa molto velocemente. Arriviamo all’effetto wind chill, che riguarda il vento. Questo fenomeno indica la temperatura percepita dal nostro corpo in funzione della velocità del vento e anche della temperatura dell’aria ed è pericoloso oltre un certo limite.

In condizioni di bassa temperatura, il vento ha un effetto importante nel determinare la sensazione di freddo percepita, perché esso asporta di continuo la pellicola d’aria a contatto con la pelle che di norma agisce da isolante termico.

Il wind chill factor è un indice che esprime la temperatura percepita dal nostro corpo in funzione della velocità del vento e della temperatura dell’aria. Si rischia il congelamento delle parti esposte per diverse durate temporali dell’esposizione se consideriamo la pelle secca. Con una temperatura di -10° e un vento di 40 km/h la temperatura percepita dal corpo è di -31°.

Wind chill, ecco di cosa si tratta (gentechevainmontagna.it)

Resistere al freddo dipende da una serie di fattori soggettivi, come ad esempio la costituzione fisica, l’allenamento a cui ci si sottopone, lo stato di salute, la stanchezza e anche l’intensità dei movimenti. Ovviamente i bambini sono molto più soggetti al raffreddamento.

Andiamo a capire che cosa fare allora in caso di effetto wind chill. Bisogna anzi tutto pianificare in modo dettagliato la propria uscita. In base alle indicazioni sulla temperatura e sul vento previsti in alta quota, bisogna calcolare la temperatura precisa per la propria meta. Occorre anche tenere in considerazione la stagione, il numero di ore di luce, l’orario della giornata, la presenza di zone esposte al vento e anche l’evoluzione delle condizioni meteorologiche. Bisogna anche portarsi indumenti ed equipaggiamento per ogni evento e scegliere in modo accurato i punti sosta, è bene evitare lunghe soste in zone esposte al vento. È anche utile essere disposti a cambiare itinerario e nel caso poi optare per una rinuncia.

Carlotta Nicoletti

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