Pensioni cancellate ai pensionati anche in regola coi contributi: che sta succedendo

L’INPS sta cancellando le pensioni anche a chi è in regola con i contributi. Perché queste revoche improvvise? Ecco cosa sta accedendo dietro le quinte.

Di recente sta accadendo che diversi pensionati hanno avuto revocato il proprio assegno mensile pensionistico per un errore che però non riguarda i contributi versati. Quest’ultimo errore è molto comune e solitamente viene risolto in poco tempo, però negli ultimi tempi l’INPS ha revocato il contributo anche ai pensionati che avevano tutti i contributi pagati e in regola. Perché sta succedendo ciò? Devono preoccuparsi tutti i pensionati? Fortunatamente il pericolo non riguarda proprio tutte le pensioni, bensì una determinata categoria di sussidi pensionistici però molto diffusi tra gli italiani.

Inps cancella le pensioni
L’INPS sta togliendo la pensione anche a chi è in regola con i contributi – Gentechevainmontagna.it

In particolar modo a preoccuparsi devono essere coloro che sono andati in pensione soltanto da pochi anni. Come abbiamo accennato, la revoca della pensione è sempre più diffusa per un errore che il pensionato commette, ignaro delle gravissime conseguenze. Questo errore è stabilito da una legge, passata nel 2009: secondo la legge italiana, infatti, le pensioni di vecchiaia, di anzianità, di invalidità, liquidate con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni sono assolutamente cumulabili con altri redditi provenienti da lavori autonomi o dipendenti.

Revoca delle pensioni: può succedere anche se si è in regola con i contributi

Data la legge, molti pensionati credono che sia possibile continuare a creare un reddito nonostante si percepisca già l’assegno di pensione. L’errore sta nel tipo di pensione che si percepisce, perché alcune misure pensionistiche non permettono di cumulare ulteriori redditi da lavoro.

Perché revocano la pensione
La revoca della pensione può accadere in alcuni casi particolari – Gentechevainmontagna.it

In particolare stiamo parlando delle famosissime Quota 100, 102 e 103, le misure per andare in pensione anticipata che fino al 2023 hanno concesso lo scivolo pensionistico a migliaia di italiani. Molti lavoratori sono usciti dunque dal posto di lavoro più giovani e hanno continuato a percepire qualche guadagno da lavoro autonomo.

Se l’INPS però becca il pensionato, può scattare immediatamente la revoca della pensione: nel caso della Quota 100, 102 e 103, il pensionato non può percepire alcun reddito da lavoro dipendente, ma soltanto da lavoro autonomo occasionale ed il guadagno massimo dev’essere di 5mila euro lordi annui.

Inoltre l’interessato è tenuto a comunicare all’INPS l’inizio dello svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, altrimenti si rischia di perdere per sempre il cedolino mensile della pensione. Dunque se avete intenzione di iniziare nuovamente a lavorare, informatevi sul vostro sussidio pensionistico e assicuratevi che questo vi permetta di ricevere un ulteriore reddito da lavoro.

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