La storia di Mingma Gyabu David Sherpa, un alpinista nel Guinnes dei primati

Mingma Gyabu David Sherpa è un alpinista nepalese di 33 anni, conosciuto da tutti gli amanti di questo sport e dagli amanti della montagna per essere diventato il più giovane alpinista ad aver scalato tutti e 14 gli ottomila (le 14 montagne alte almeno ottomila metri nel mondo) e per aver fatto parte della spedizione che ha fatto un’impresa conquistando il K2 in invernale. Alla fine del 2022 ha, inoltre, conquistato un ennesimo riconoscimento: il Guinnes dei primati per aver scalato più volte il K2 senza l’utilizzo dell’ossigeno. Sono state ben 5 le volte in cui l’alpinista ha raggiunto la cima, tutte avvenute tra il 2014 e il 2022.

Chi è Mingma Gyabu David Sherpa?

Mingma Gyabu David Sherpa
Mingma Gyabu David Sherpa | Photo by lamanthes licensed public domain (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Mingma_Gyab_Sherpa.jpg)

Mingma David Sherpa è un alpinista nepalese, cresciuto nella comunità di Phaktalung, nel Nepal Orientale. Nel 2008 Mingma si è ritrovato a lavorare a Kathmandu, dove, grazie alle sue capacità fisiche e alla sua ottima conoscenza della lingua inglese, è riuscito a diventare una guida di trekking. In questo periodo ha iniziato a crescere in lui la voglio di scalare una montagna, così, con il passare degli anni e delle scalate, ha fondato l’agenzia Elite Exped insieme a un altro alpinista suo amico, Nirmal Nismdai Purja, insieme al quale ha conquistato, nel 2021, il K2 in invernale.

La storia del “rapporto” tra Mingma David Sherpa e il K2

Lo scorso 7 maggio l’alpinista ha voluto condividere sui suoi profili social un post in cui ha parlato del suo difficile, ma assolutamente bellissimo, rapporto con la montagna che ha scalato più volte: il K2. Nel suddetto post Mingma ha raccontato: “Nel 2013 ho tentato di raggiungere la cima del K2, la montagna selvaggia, per la prima volta. Ero parte del team di allestimento della via, quindi sono potuto arrivare solo fino a Campo 3 a causa dell’alto rischio di valanghe e della scarsità di manodopera. Non ero stato in grado di raggiungere il mio obiettivo, ma sapevo che dovevo riprovarci.

L’anno successivo sono tornato come capo del Team di allestimento, determinato ad arrivare in vetta. Nonostante sia stato colpito da una bombola dell’ossigeno mentre fissavo la corda, ho insistito in mezzo alla neve e a temperature bassissime fino alla cima, per pura determinazione. Ne è valsa la pena, perché ho raggiunto l’obiettivo.

K2
Immagine | Pixabay @gniedzieska

Dopo una battuta d’arresto nel 2015, nel 2018 sono tornato al K2 con una squadra di otto persone per sistemare la corda e arrivare in vetta. Nonostante le condizioni meteorologiche impegnative, tra cui scarsa visibilità e whiteout, abbiamo persistito. Quando siamo arrivati in vetta, ho provato un senso di realizzazione senza pari.

Nel 2021, abbiamo fatto la storia raggiungendo ciò che un tempo era ritenuto impossibile: abbiamo conquistato il K2 in inverno. Una sfida che non è riuscita a molti alpinisti di talento per 30 anni: siamo arrivati in vetta grazie a determinazione e lavoro di squadra.

Nel 2022, ho scalato due volte il K2 – una accompagnando un cliente, e la seconda come sfida personale. Nonostante la neve fresca e una lenta salita senza sosta, ho stabilito un record di velocità personale raggiungendo la vetta in 14 ore e 22 minuti.

Il mio viaggio verso la cima del K2 è stato pieno di ostacoli, ma sono diventato più forte superando ognuno di questi. Vorrei ispirare gli altri a inseguire i propri sogni, non importa quanto questi possano sembrare impossibili.

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