Aumento in busta paga da 700 euro: tanta gioia ma occhio al particolare

Nonostante la buona notizia di un corposo aumento di 700 euro in busta paga, non tutto è andato per il meglio. Ecco a che cosa è necessario fare attenzione.

Nonostante la crisi economica, con cui tutti noi dobbiamo avere a che fare ogni singolo giorno, esistono delle buone opportunità che ci permettono di tirare un sospiro di sollievo e resistere ai rincari generalizzati dei prezzi anche per i beni di prima necessità.

Come avere aumento in busta paga da 700 euro
Aumento in busta paga da 700 euro possibile, ma occhio al particolare – Gentechevainmontagna.it

Una di queste è avere un aumento in busta paga da 700 euro. Si tratta di una bella notizia di cui potranno godere moltissimi lavoratori. Tuttavia, è stato scoperto che – nonostante l’aumento annunciato – l’importo della busta paga si abbassa. Una contraddizione che potrebbe nascondere elementi piuttosto preoccupanti. Vediamo di che cosa si tratta.

Aumento di stipendio ma riduzioni in busta paga: presta attenzione a questo particolare

A parlare di questo strano caso è stata una lavoratrice dipendente che ha ottenuto negli anni un aumento di 700 euro sulla propria busta paga. Tuttavia, la lavoratrice si è resa conto di avere una busta paga addirittura più bassa rispetto a quella che aveva ricevuto nel mese precedente. Una situazione che l’ha lasciata spiazzata per via della sua insensatezza. Nel suo caso la retribuzione era passata da quasi 2.300 euro di dicembre a quasi 3.000 euro di gennaio. C’è stato quindi un aumento effettivo che rientra nella retribuzione oraria e sul lordo, che sarà di 3.100 euro a gennaio.

Stipendio particolare busta paga
Ecco perché lo stipendio era più basso – Gentechevainmontagna.it

Tuttavia ad abbassarsi è proprio il netto. Questo fa sì che la donna non riceverà quell’aumento che l’aveva fatta tanto gioire. Ma perché è successo tutto ciò e perché, nonostante l’aumento di 700 euro, ha ricevuto meno soldi sul netto? La risposta si trova nel taglio al cuneo fiscale relativo alla retribuzione annua superiore ai 35.000 euro.

Con l’aumento in busta paga, infatti, la lavoratrice ha superato tale soglia, non rientrando più nell’esonero contributivo Ivs che era di 140 euro al mese circa. Ma non solo, perché l’aumento ha prodotto anche un taglio delle detrazioni da lavoro dipendenti che le spettavano. Questo ha quindi determinato un inevitabile aumento dell’Irpef dovuta.

Oltre alla retribuzione poi è aumentata anche la quota di contributi che avrebbe dovuto pagare la lavoratrice. Infine, nella busta paga relativa al mese di gennaio sono state inserite anche le addizionali regionali e comunali. Queste non erano previste durante il primo anno di assunzione. In definitiva, nonostante l’aumento della busta paga di ben 700 euro, il netto è diminuito in quanto sono cresciute le trattenute dello Stato. Questo per via del fatto che l’aumento ha prodotto una differente “collocazione” fiscale della lavoratrice.

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