Il “galateo” del rifugio di montagna: i comportamenti da evitare

Ogni anno la montagna attira migliaia di visitatori, alcuni esperti e altri alle prime armi. Quest’ultimi, abituati forse alle comodità della città e poco avvezzi alla vita ad alta quota, potrebbero assumere (più o meno involontariamente) degli atteggiamenti fastidiosi per chi ha una maggiore consapevolezza della situazione. Queste abitudini sbagliate spiccano soprattutto all’interno degli spazi comuni, come i rifugi di montagna, piccole oasi che permettono ad alpinisti ed escursionisti di rifocillarsi e riposare un po’ tra una sfacchinata e l’altra. È proprio in questi luoghi che bisognerebbe cercare di rispettare un certo “galateo” ed evitare alcuni comportamenti. Vediamo quali.

Come comportarsi in un rifugio di montagna

Il primo consiglio che si può dare a chi frequenta per la prima volta un rifugio di montagna è di non avere troppe pretese. Per quanto attrezzati, questi spazi comuni non saranno mai riforniti quanto un supermercato o un bar di una grande città, quindi potrebbero non essere in grado di soddisfare alcune richieste. Non bisogna quindi lamentarsi se non c’è del ghiaccio da mettere nella bibita che si ha ordinato o se le varietà più particolari di caffè non sono disponibili.

Il rifugio Torino
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In alcuni casi anche l’acqua calda all’interno delle docce potrebbe essere un miraggio. In generale, l’approvvigionamento idrico ad alta quota è difficoltoso, quindi bisogna evitare il più possibile gli sprechi e seguire le indicazioni dei gestori dei rifugi. In alcuni bagni, per esempio, potrebbe essere chiesto di usare lo sciacquone solo se indispensabile. Anche l’eventuale presenza di una piccola tariffa da pagare per usare i servizi igienici dev’essere rispettata: dopotutto è complicato mantenerli puliti ad alta quota.

Al netto di alcune limitazioni, i rifugi di montagna hanno molto da offrire e nel corso degli anni sono migliorati soprattutto dal punto di vista della varietà dei piatti disponibili, che in alcuni casi ha del miracoloso. Sono lontani i tempi in cui le uniche alternative erano la polenta e il minestrone (che restano comunque delle ottime scelte per scaldarsi). Restano alcune limitazioni per quanto riguarda le stanze, che spesso devono essere condivise con altre persone. Per quanto questa limitazione della privacy possa dare un po’ fastidio, è un piccolo prezzo da pagare per godere di tutti gli altri benefici offerti da queste strutture.

Sotto alcuni punti di vista, i possibili scontri tra gli esperti della montagna e dei neofiti possono essere ricondotti a due fattori: esperienza e aspettative. Se i veterani sanno bene come comportarsi nei rifui e si aspettano da tutti gli altri lo stesso livello di rispetto, chi è alle prime armi potrebbe non avere le idee chiare su cosa aspettarsi di preciso. Il modo migliore per evitare figuracce e litigi è informarsi il più possibile prima di partire per una bella escursione.

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