Cordata, come legarsi in sicurezza e quali sono le distanze da rispettare

Chi decide di intraprendere una scalata in autonomia ha il dovere di conoscere alcune regole fondamentali, le quali possono prevenire incidenti più o meno gravi. Tra queste troviamo i modi per legarsi in sicurezza e le distanze da rispettare in cordate, regole che non sempre vengono rispettate dagli scalatori, i quali vanno, in questo modo, incontro alla possibilità di incappare in incidenti. L’esperienza, infatti, non sempre è abbastanza, ma quali sono queste regole da seguire?

Ecco come legarsi in sicurezza e quali sono le distanze da rispettare in cordata

Prima di iniziare a parlare di come assicurare al meglio la propria cordata, dobbiamo assolutamente parlare di quali sono le cause principali degli incidenti ad alta quota durante una scalata. Tra queste troviamo:

1) Uso scorretto dei freni da parte dell’assicuratore. Al momento questa è sicuramente la causa principale di incidenti gravi o potenzialmente tali. Spesso i freni per l’assicurazione non vengono utilizzati secondo le indicazioni date dalle case costruttrici. L’arrampicatore che cade, in questi casi, può arrivare a terra con conseguenze molto gravi.

2) Lasco di corda eccessivo lasciato dall’assicuratore al proprio compagno, spesso per semplificare il “dare corda” e perché si crede cosí facendo di fare una sicura più dinamica. In caso di caduta nei primi metri l’arrampicatore rischia di arrivare a terra.

3) Sicura troppo statica da parte dell’assicuratore, con conseguente impatto violento dell’arrampicatore sulla parete. Si ha questo effetto quando ci si vuole opporre con tutte le forze alla caduta del compagno. Qua il rischio, soprattutto sugli strapiombi, è che l’arrampicatore rischia di “ritornare” violentemente contro la parete (con conseguente rottura caviglie o altri traumi)

4) Assicuratore di peso molto inferiore rispetto a chi arrampica. Il rischio è che, soprattutto in presenza di pochi attriti (vedi palestre indoor, ma non solo) l’assicuratore possa essere sbattuto violentemente contro la parete e/o inalzato fino ad incastrarsi sul primo rinvio

5) Calata in moulinette più lunga della corda a disposizione. Fortunatamente questo rischio ultimamente è stato molto ridotto, essendo le corde in commercio molto più lunghe di una volta.

6) Nodo eseguito in modo errato. Non è fortunatamente una causa frequente. Il rischio è riducibile con un controllo reciproco, sempre da attuare nella cordata.

Alpinisti su ghiaccio
Immagine | Pixabay @sihasakprachum – Gentechevainmontagna.it

La corda è la propria assicurazione durante le uscite di alpinismo in generale, ma soprattutto su neve e ghiaccio. Essa, infatti, consente il recupero in caso di caduta in un crepaccio e, in presenza di fianchi ripidi e durante le escursioni in cresta, permette di assicurare sia il capocordata che il secondo di cordata grazie alla sosta e ai rinvii. La corda è un collegamento di vitale importanza tra i partner di cordata. Tuttavia, si deve decidere a seconda della situazione specifica se in termini di sicurezza è più appropriato procedere in cordata o senza corda.

Il numero ideale di persone in una cordata varia da 3 a 5. Naturalmente, maggiore è il numero di persone in una cordata, minore è il rischio di essere trascinati in caso di caduta in un crepaccio. Di conseguenza, in una cordata a due il rischio di venire trascinati in caso di caduta in un crepaccio è molto alto, per questo motivo è riservata agli alpinisti molto esperti. Nelle cordate più grandi (da 5 persone in su), invece, è opportuno suddividersi adeguatamente, perché il ritmo di progressione può diventare irregolare e la salita lenta e faticosa, soprattutto per gli ultimi di cordata. In generale, nelle cordate più grandi è necessaria una distanza minore.

La distanza di legatura in una cordata a quattro varia tra gli 8 e i 10 metri. I nodi frenanti in questo caso non sono necessari, perché in caso di caduta in un crepaccio il numero di componenti della cordata è sufficiente a trattenere la caduta. In una cordata a 5 va adottata una distanza di 8 metri. Il numero di componenti di una cordata non dovrebbe essere maggiore, altrimenti potranno verificarsi ripercussioni negative sul ritmo di progressione.

Un’altra componente fondamentale durante la scalata sono i nodi. In arrampicata ci si serve di un numero ristretto di nodi, ma è bene conoscerne il più possibile e sapere quali sono i vantaggi e svantaggi di ognuno di modo da variarli a seconda delle esigenze della situazione in cui ci si trova. Ma quali sono questi nodi?

Otto ad asola o Nodo delle Guide: questo nodo viene usato come nodo di fissaggio o per l’autoassicurazione. È estremamente sicuro ma in seguito ad uno sforzo diventa spesso troppo duro da sciogliere.

Otto inseguito o Nodo delle Guide con frizione: si tratta di un nodo di fissaggio ma più che altro viene creato per legare la corda all’imbragatura. È un nodo molto sicuro, resiste molto bene ai colpi e agli strattoni che si verificano nelle cadute. Come l’otto ad asola, in seguito ad una caduta diventa duro da slegare.

Bulino: è un nodo di fissaggio e spesso viene utilizzato per legare la corda all’imbrago. È comodo da slegare specialmente dopo una caduta ed è molto rapido da effettuare. Attenzione però: il nodo tende a sciogliersi! Meglio fare un nodo di rinforzo sul capo libero della corda, lasciando almeno 10 cm di corda libera.

Bulino inseguito: è un nodo di fissaggio, una variante più sicura del Bulino e anche questo è molto rapido da eseguire e agile da sciogliere in seguito ad una caduta. Attenzione perché, benché sia doppio, tende spesso a sciogliersi. Consigliamo un nodo sul capo libero e di lasciare sempre 10 cm di corda alla fine del nodo.

Molti incidenti nella scalata sportiva sono dovuti a banali errori di distrazione.

Dimenticare di legarsi o non terminare il nodo, legarsi solo sulla cinta o solo sui cosciali, mettere il Gri Gri al contrario, attaccare il Gri Gri a uno solo degli anelli di metallo, senza che i due anelli vangano presi assieme dal moschettone a ghiera, sono solo alcuni degli errori più classici che vengono fatti, per questo motivo è bene mettere in pratica il principio del doppio controllo: poiché si scala sempre in due, ci si controlla sempre a vicenda. Prima di partire io controllo me stesso e te. Te controlli te stesso e me.

In questo modo gli incidenti dovuti a errori di distrazione calano in modo esponenziale.

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