Ci sono animali che vivono in montagna e sono abilissimi a mimetizzarsi con il territorio. Scopriamo quali sono
Oggi vogliamo parlarvi di alcuni animali molto particolari, che potreste incontrare durante le vostre camminate in montagna, e che potrebbero saltare fuori dal nulla facendovi prendere uno spavento.
Come mai? Perché sono abilissimi a mimetizzarsi con l’ambiente circostante, talmente bravi da risultare praticamente impossibili da vedere, sia ai nostri occhi che agli occhi di eventuali predatori. Molti di questi animali riescono ad adattare il colore del pelo, a quello del loro habitat al variare delle stagioni, riuscendo a mimetizzarsi in qualsiasi periodo dell’anno.
Scopriamo in cosa consiste questo particolare tipo di mimetismo e quali animali presenti in montagna riescono a compiere queste variazioni di colore stupefacenti.
Che cos’è il mimetismo criptico?
Prima di osservare da vicino gli animali più bravi a cambiare colore per mimetizzarsi con l’ambiente alpino, scopriamo che cosa significa mimetismo criptico o criptismo.
Per mimetismo criptico si intende la capacità di un organismo di confondersi con l’ambiente circostante per proteggersi da eventuali predatori. Si tratta del tipo di mimetismo più diffuso in natura, tanto che anche alcuni predatori riescono a sfruttarlo come vantaggio. Questi ultimi, però, si mimetizzano per poter cogliere di sorpresa le loro prede invece che per proteggersi.
In natura si trovano moltissimi esemplari in grado di mimetizzarsi con l’ambiente, tra cui soprattutto numerose specie di insetti e serpenti.
Un esempio caratteristico del mimetismo criptico nei serpenti è la vipera di Gabon che riesce a rimanere immobile per ore tra le foglie morte, passando del tutto inosservata grazie alla fantasia della sua pelle che la rende praticamente invisibile. Si tratta di un pericolo anche per l’uomo, che corre il rischio di schiacciarla involontariamente mentre cammina nel bosco.
Gli animali più bravi a mimetizzarsi in montagna
Cominciamo il nostro elenco degli animali più bravi a mimetizzarsi in montagna partendo dagli esemplari più piccoli, fino a scoprire quelli dalle dimensioni più importanti.
Cominciamo con l’animale alpino più caratteristico e più facile da incontrare, nonostante ultimamente stia diventando a rischio di estinzione a causa della caccia e del riscaldamento climatico, la lepre variabile.
La lepre variabile: rapida e morbida tra le nevi
Questa piccola lepre, chiamata variabile per la sua abilità di cambiare colore, ha un manto candido in inverno soprattutto quando vive ad alta quota, dove è bene che riesca a mimetizzarsi tra la neve.
La lepre variabile sopravvive anche oltre i 3000 metri e possiede delle zampine particolari che le consentono di camminare agilmente sulla neve, molto simili a delle piccole ciaspole. In estate cambia il colore del pelo e diventa grigia-rossiccia, ma questo dipende dalla zona in cui vive: se il suo habitat è caratterizzato da neve perenne, lei rimarrà bianca in ogni stagione.
L’ermellino: il colore giusto per ogni stagione
Anche questo piccolo amico peloso in inverno presenta un pelo candido e morbido, perfetto per passare inosservato sulla coltre nevosa. È leggermente più piccolo della lepre alpina e può arrivare a sopravvivere oltre i 2000 metri.
L’ermellino non è tuttavia un amante della vita in ambienti forestali, preferisce i fondovalle prossimi alle malghe. Il suo pelo muta al variare delle stagioni, adeguandosi ai colori bruni del territorio nelle stagioni più calde.
Le pernici: l’importanza delle sfumature
Si tratta dell’unico tipo di uccello alpino in grado di cambiare colore. Infatti, il pelo delle pernici muta spesso durante l’anno per adattarsi al meglio alle sfumature cromatiche dell’ambiente. Ecco quindi che le pernici passano dal bianco al rossiccio, dal grigio al marrone, in modo frequente e calibrato.
L’habitat ideale delle pernici sono le rocce e i ghiaioni di alta montagna, infatti a questo uccello così particolare piace rimanere nascosto nei suoi nascondigli. Le pernici nidificano soprattutto sulle montagne della zona artica e subartica dell’Eurasia e del Nord America.
Gli stambecchi: le diverse tonalità di marrone
Pur non diventando mai completamente bianchi, anche gli stambecchi adattano la colorazione del loro manto ai diversi periodi dell’anno: in estate il loro pelo tende al beige e al marrone chiaro, mentre in inverno uno spesso strato di pelo bruno scuro offre loro la possibilità di mimetizzarsi a regola d’arte tra le rocce.
I camosci: il trucco segreto per scaldarsi in inverno
Questi animali tendono a scurire il loro pelo durante la stagione invernale, non tanto per mimetizzarsi, quanto per riuscire ad attirare maggiormente la luce del sole e riscaldarsi durante le giornate più fredde. I camosci riescono a sopravvivere anche a 3600 metri di altezza, anche se in estate possono decidere di scendere a circa 800 metri nei prati alpini.
Cervi e caprioli: il grigio come colore vincente
I cervi e i caprioli sono animali agili ed eleganti che in inverno diventano grigiastri. Questo perché il colore bruno-grigio del loro pelo invernale gli permette di passare inosservati tra gli alberi, proteggendoli da eventuali predatori. La stessa variazione cromatica avviene anche nel pelo delle volpi.
L’importanza evolutiva del mimetismo
Il mimetismo consente agli animali di sopravvivere durante il periodo invernale invece di andare in letargo, si tratta di un’alternativa allo stato di sonno, ed è un meccanismo fotosensibile, ovvero che tende ad adattarsi alla luce presente in determinati periodi dell’anno.
Quando l’animale comincia a percepire un indebolimento della luce e l’alternarsi del giorno e della notte farsi più serrato, comincia a cambiare colore del pelo. Ecco come fa a capire quando arriva il momento di mutare.
La stessa sensibilità alla luce che induce molti animali ad andare al letargo, provoca i cambiamenti del pelo negli animali che abbiamo appena descritto.
Si tratta anche di un elemento importante a livello evolutivo: l’evoluzione ha voluto premiare il mimetismo in questi animali perché, probabilmente, si è rivelato funzionale alla loro sopravvivenza per tutto questo tempo.
A causa del cambiamento climatico, delle temperature e della luminosità, anche il mimetismo criptico potrebbe venire alterato e provocare delle reazioni differenti sul pelo degli animali, spingendoli a mutare più tardi o a non farlo più.