Assegno di inclusione, una bella novità proposta dal Governo ti lascerà davvero senza parole: ecco di cosa si tratta.
Il Governo attuale, soprattutto in questo periodo, sta dando importanza vitale ad alcuni argomenti e temi caldi della società che influiscono abbastanza sull’andamento economico e politico del momento. Uno di questi è il cosiddetto Assegno di inclusione che va a sostituire il Reddito di cittadinanza. Per questo, infatti, ci sono delle importanti novità in arrivo che faranno felici sicuramente i contribuenti.
Il Reddito di cittadinanza, per diversi anni, è stato il punto cruciale della politica italiana, in quanto è servito per aiutare le famiglie più bisognose e in enormi difficoltà economiche. Con il Governo Meloni però improvvisamente tutto è cambiato. La Premier, infatti, ha deciso di modificare ed eliminare il reddito di cittadinanza, ponendo in essere un altro importante aiuto che ha preso il nome di Assegno di inclusione.
La differenza, rispetto al Reddito di cittadinanza sta proprio nel fatto che l’assegno di inclusione è associato alla partecipazione a un percorso attivo di inclusione sociale e lavorativa. Quindi, alle famiglie più bisognose e in serie difficoltà economiche oltre un aiuto economico verrà dato anche un aiuto piuttosto significativo dal punto di vista lavorativo. Andiamo a vedere nel dettaglio, tutto quello che sta cambiando con questa nuova normativa vigente dal 1° Gennaio 2024.
Assegno di inclusione e lavoro: ecco le importanti novità
Come anticipato, l’Assegno di inclusione è attivo dal 1° Gennaio 2024, a seguito dell’introduzione del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), avvenuto il 1° settembre 2023, e ha sostituito il Reddito di cittadinanza. Il beneficio ADI, però, viene erogato dopo la verifica di determinati requisiti, partendo dal patto di Attivazione Digitale.
Attraverso questo accordo, il beneficiario si impegna a rispondere alle convocazioni del servizio per il lavoro, principalmente per la stipula del Patto di Servizio Personalizzato. L’ADI è stato creato in modo tale che uno o più membri della famiglia possono beneficiare anche di un sostegno lavorativo e non solo economico, come accadeva in precedenza col Reddito di cittadinanza.
Ecco perché l’articolo 3, commi 5-7, del Decreto-legge 48/2023 stabilisce la compatibilità dell’Assegno di Inclusione (ADI) con l’avvio di una attività di lavoro dipendente, autonomo o di impresa da parte di uno o più membri della famiglia entro il limite massimo di 3000 euro lordi.
Se il calcolo stabilisce che si supera la soglia dei 3000 euro, vorrà dire che dal mese successivo l’utente contribuirà al calcolo del beneficio economico, fino a quando non sarà incluso nell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per l’intero anno. I requisiti da rispettare sono almeno uno dei seguenti:
- Presentare una disabilità;
- Essere minorenne;
- Avere un’età di almeno 60 anni;
- Trovarsi in condizione di svantaggio;
- Essere cittadino dell’Unione o suo familiare;
- Risiedere in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
- Essere residente in Italia;
Inoltre, dal punto di vista di reddito l’ISEE non deve superare i 9.360 euro eil valore del reddito familiare deve essere inferiore a una soglia di 6.000 euro annui.