Ci sono delle piante molto pericolose che un’escursionista dovrebbe evitare per il suo bene. Ecco di quali si tratta
Quando ci si reca in zone di montagna, è sempre buona abitudine portare con sé un kit di pronto soccorso, perché talvolta, possono capitare spiacevoli episodi, come imbattersi in piante pericolose. Quando si fa un’escursione, una delle cose più importanti da tenere a mente è quella di restare su sentieri battuti e prestare attenzione all’ambiente circostante. Soprattutto, rispettarlo il più possibile. Se ti trovi a osservare una pianta che non conosci o hai delle perplessità sul fatto che possa essere o meno sicura, meglio evitare di toccarla.
È molto importante, a tal proposito, essere al corrente di quali tipi di piante potresti incontrare lungo il percorso, e soprattutto che reazioni potresti avere, toccandola. Devi sapere che se dovessi finire per essere esposto a una pianta tossica, magari avendo una reazione allergica, è essenziale contattare un’assistenza medica. Scopriamo insieme, ora, quali tipi di piante potrebbero rappresentare un rischio per la tua sicurezza durante il trekking.
Trekking, in quali piante pericolose ti potresti imbattere
Tra le piante che potrebbero essere pericolose mentre fai trekking, c’è di sicuro l‘edera velenosa, anche nota come toxicodendron radicans. Si tratta di una pianta che genera un olio urticante detto urushiol, che può provocare eruzioni cutanee e prurito di una certa intensità . Fondamentale è evitare il contatto con le foglie, fusti e radici di questa piante velenosa.

Di solito, tale pianta è situata al di sotto dei 1.500 metri di altitudine, e si insidia tra le rocce, ecco perché di solito sono soprattutto coloro che fanno arrampicate ad essersi imbattuti in esse. Tuttavia, può capitare anche agli escursionisti di incontrarla. Questa pianta provoca, in sostanza, una dermatite allergica che potrebbero anche causare cicatrici. Di solito la si riconosce perché le sue foglie crescono a gruppi di tre e hanno estremità appuntite.
Altra pianta pericolosa è la Penace di Mantegazza, che nel nostro Paese è sita soprattutto in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Trentino. La linfa di questa pianta tossica, ha in sé degli agenti chimici che possono insidiarsi, penetrandovi, nel nucleo delle cellule della cute, devastandolo.
Dopo un giorno, infatti, cominciano a emergere dei sintomi terribili tra cui arrossamenti, ustioni, bolle che possono causare ferite permanenti. Grande il rischio se vengono a contatto con gli occhi dell’escursionista, in situazioni molto gravi potrebbero causarne la cecità . Attenzione anche alle ortiche, che possono causare irritazione alla pelle, oppure al giglio di montagna, che può provocare serie irritazioni della pelle, toccandola. Altra pianta con cui potresti rischiare grosso è il Berrettone, altamente velenosa. Anche un contatto accidentale con essa può essere causa di avvelenamento.