I segnali stradali, si sa, disciplinano la guida: hanno un compito dunque fondamentale per difendere tutti coloro in strada da eventuali pericoli e ad evitare disastri. Negli anni sono cambiati molto, ma oggi sono universalmente riconosciuti, con lievi differenze, in tutto il mondo.
Ma quando sono nati i segnali stradali o meglio quando si è reso necessaria la loro introduzione? Scopriamolo insieme.

Fanno parte del nostro quotidiano, anche se ci spostiamo con mezzi diversi dall’auto, e servono per la nostra sicurezza. Di fatti, disciplinano la strada, la rendono sicura e una violazione viene punita severamente. Ma come nascono i segnali stradali e quando sono diventati indispensabili per evitare tragedia su strade? C’è stato, come sempre accade, un momento ben preciso, ma questa storia è davvero poco conosciuta. Immaginereste, ad esempio, che dietro l’introduzione dei segnali stradali ci sono dei club ciclistici? Ecco l’affascinante storia.
Storia dei segnali stradali
Alla fine del 19esimo secolo, il crescente traffico stradale iniziò ad intasare le grandi metropoli: parliamo di carrozze, ciclo, biciclette e primi veicoli a motore. Attraversare la strada, così immettersi su strada, era diventato estremamente pericoloso. Per questi motivi, nel 1880, in Gran Bretagna – complici anche le prime corse organizzate su larga scala – alcuni club ciclistici iniziarono a pizzare diversi cartelli sulle strada. Alcuni erano di avvertimento del loro passaggio, altri usati per indicare ai corridori di fermarsi prima di immettersi in una strada. Soltanto 30 anni più tardi, la stessa pratica venne utilizzata negli altri Paesi europei. All’inizio del ‘900, la crescente diffusione dei veicoli a motore rese necessario l’introduzione di un codice per disciplinare varie situazioni e, di conseguenza, vennero introdotti segnali su strada.

Si capì sin da subito la necessità, inoltre, di uniformare i segnali stradali, in modo da renderli comprensibili in tutto il mondo. In Europa, il primo accordo in tal senso arrivo nel 1909, quando Bulgaria, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Monaco, Impero Austro-Ungarico, introdussero quattro segnali. Erano formati da un cerchio blu, il quale avvertiva dell’imminente presenza di curve, strade sconnesse, passaggi a livello o incroci. Nel 1968, invece, 70 Paesi aderirono alla Convenzione di Ginevra che disciplinò tutti i segnali stradali, rendendo univoco il loro significato in tutto il mondo.