Cosa è permesso e cosa è proibito in merito alla raccolta di acqua piovana. Approfittare della pioggia per raccogliere l’acqua piovana potrebbe essere utile, ma attenzione.
In effetti recuperare l’acqua piovana potrebbe avere dei vantaggi. Bisogna comunque rispettare delle condizioni. Il fatto di poter recuperare l’acqua piovana potrà sicuramente essere molto utile. Cerchiamo di capire cosa si può e cosa non si può fare con questa acqua “naturale”.
Se la costruzione della vostra residenza principale è terminata da più di due anni, si può approfittare di un tasso dell’ IVA al 10% sul materiale e allestimento per l’attrezzatura che servirà a recuperare l’acqua piovana. Entriamo nello specifico per comprendere meglio e cosa è possibile fare.
Recuperare l’acqua piovana è permesso solo se si tratta di un uso personale. Per poterla stoccare bisogna utilizzare una cisterna fuori oppure interrata. Deve essere stoccato in un serbatoio fuori terra oppure interrato, senza che ci sia alcun prodotto antigelo e il tetto (da cui scorre l’acqua) non deve contenere fibrocemento oppure piombo. Se l’impianto è allacciato alla rete sanitaria collettiva, bisogna dichiararlo al comune.
E’ legale recuperare l’acqua piovana ed usarla? Tutto quello che dovete sapere
Molto importante è mettere un cartello che indichi che non si tratta di acqua potabile. Molto importante è anche di occuparsi della manutenzione di questo equipaggiamento che permette di contenere l’acqua piovana, facendo attenzione alla pulizia dei filtri e alla disinfezione. Ma quali sono i casi in cui è permesso l’utilizzo dell’acqua piovana?

È possibile riutilizzare l’acqua piovana che è stata raccolta per riempire lo sciacquone del wc, con un notevole risparmio in bolletta! Anche utilizzare l’acqua piovana per lavare i pavimenti di casa potrebbe essere una soluzione di risparmio. Inoltre l’acqua piovana raccolta potrebbe essere utilizzata nella pulizia dei tetti e delle facciate della vostra casa.
Altro uso molto conveniente dell’acqua piovana, riguarda il lavaggio delle auto. Inoltre si può utilizzare per lavare il bucato ma attenzione solo se si dispone di un idoneo dispositivo per il trattamento dell’acqua. Anche innaffiare le piante e i fiori potrebbe essere un valido utilizzo dell’acqua piovana. Se si pensa ai periodi di siccità, in cui è proibito utilizzare l’acqua per innaffiare i propri giardini, l’utilizzo dell’acqua piovana è una valida soluzione.
Attenzione, un controllo può essere effettuato in qualsiasi momento da un tecnico della rete di acqua potabile e il comune può ritirare l’impianto se non risulta in regola. Se si verificano dei casi di contaminazione della rete idrica pubblica, è fondamentale prendere delle misure di sicurezza e protezione. Molto importante è la manutenzione sanitaria delle tubazioni.

Si tratta di un registro che deve contenere dei dati specifici come: nome, attrezzature di recupero utilizzate, scheda di messa in servizio, date dei controlli di manutenzione e un rendiconto mensile. Fondamentale è ricordare che l’acqua piovana non è potabile quindi non va bevuta, non si può utilizzare in cucina e neanche per riempire una piscina. La due soluzioni per recuperare l’acqua piovana sono le cisterne esterne oppure quelle interrate. Tutto dipende dallo spazio e dalla quantità d’acqua che si vuole trattenere.
Come si fa l’installazione? L’acqua scende dal tetto, tramite un filtro si trattengono le foglie, insetti o residui, che possono poi entrare nella cisterna. Bisogna ricordare che le cisterne interrate richiedono più spazio, rispetto a quelle esterne. Circa queste esterne, è importante porle su una superficie stabile e lontano da alberi da cui cadono foglie che possono poi entrare nelle cisterne. Il dato sorprendente è che utilizzare l’acqua piovana farebbe risparmiare tanto sui consumi, circa il 50%.