Carlos Soria sperava di diventare la persona più anziana a scalare tutte le vette più alte del mondo, ma la sua ultima impresa è finita molto male.
Carlos Soria è ora in Spagna, a casa sua. Il veterano alpinista spagnolo di Avila, 84 anni, ha visto infrangersi tragicamente i suoi sogni di gloria. La grave frattura alla gamba subita durante la salita in cima al Dhaulagiri – un incidente iniziato con la caduta di uno degli sherpa alla guida della cordata e che ha trascinato tra gli altri anche lui – lo ha costretto a rinunciare sul più bello alla sua ultima sfida.
Da quel momento per Carlos Soria è iniziata una vera e propria “odissea” per il trasferimento al Campo 2, dove è stato poi prelevato dall’elicottero ed è partito alla volta di Kathmandu. Lì finalmente l’anziano è stato sottoposto a tutti i controlli e gli accertamenti medici del caso, mentre veniva organizzato il successivo trasferimento a Madrid, dove è arrivato lo scorso fine settimana. E all’aeroporto ha trovato la sua famiglia che lo stava aspettando: la moglie, le figlie e gli adorati nipoti.
Il “nonno” da record in alta quota
Carlos Soria ce l’aveva messa tutta per conquistare il titolo di persona più anziana a scalare tutte le vette più alte del mondo. Per fortuna, l’incidente di cui è stato vittima giovedì scorso sulle montagne del Nepal non gli è stata fatale, nonostante le brutte ferite riportate. Alcune guide sherpa e i compagni di spedizione lo hanno aiutato a scendere dalla montagna fino al campo base, in modo da assicurargli tutte le cure necessarie. Come accennato, l’alpinista spagnolo stava tentando di scalare il Monte Dhaulagiri, ma lo spiacevole imprevisto ha scombinato tutti i piani mentre si dirigeva verso la cima.

L’84enne aveva scalato 12 delle 14 montagne più alte del mondo sopra gli 8.000 metri, incluso il Monte Everest, che è il più alto (e famoso) di tutti. Centinaia di scalatori accompagnati dalle loro guide tentano di scalare le vette più alte del Nepal durante la popolare stagione alpinistica primaverile, quando le condizioni meteorologiche sulle montagne sono più favorevoli a questo genere di impresa. Ma gli incidenti sono sempre dietro l’angolo. La stagione inizia a marzo e termina a maggio, dopo di che il tempo peggiora, rendendo pericolosa la permanenza in alta quota. Chissà se l’anziano alpinista ci riproverà ancora…