La primavera e l’estate sono le stagioni belle anche più pericolose per chi ama il contatto con la natura: vedi alla voce “zecche”.
Sono creature molto piccole, ma assetate di sangue e pronte a tenderci l’agguato a ogni passo, mentre camminiamo in mezzo alla natura o svogliamo altre attività all’aria aperta. Stiamo parlando delle zecche, un parassita ampiamente diffuso in diversi ambienti naturali e con il quale in questo periodo molte persone si trovano a dover fare i conti.
Oltre ad aggredire una serie di animali appartenenti alla fauna selvatica (piccoli roditori, lepri, conigli, volpi e ungulati), le zecche sono un pericolo per gli animali domestici e per noi esseri umani. Naturalmente a rischiare di più non è chi vive nelle aree urbane, bensì l’escursionista che si avventura nella natura selvaggia e incontaminata, specie al di sotto dei 1500 metri di quota.
Le zecche prediligono i luoghi umidi come le rive dei corsi d’acqua, ricchi di vegetazione e frequentati dalla fauna selvatica. Essendo molto piccole sono anche difficilissime da individuare: vivono a terra e si mimetizzano facilmente fra l’erba e il fogliame. Al passaggio di un potenziale ospite, animale o umano che sia, vi si aggrappano e, una volta trovato un punto adatto, cominciano a succhiarne il sangue. Poi una volta, placata la “sete”, se ne vanno lasciandosi cadere sul terreno.
Le nostre armi di difesa contro le zecche
Il loro morso è indolore, ma può trasmettere malattie molto pericolose (e negli ultimi anni si è registrato un significativo incremento di casi). Malattie che, se non riconosciute e curate per tempo, possono avere conseguenze anche gravi, come la malattia di Lyme e la TBE o meningoencefalite. Come difendersi? Primo: cercare di evitare la vegetazione e i luoghi frequentati da zecche, secondo, se ci accorgiamo di averne una addosso, dobbiamo rimuoverla il prima possibile: più la convivenza si allunga, più rischiamo in termini di contagio.

Durante le escursioni può essere utile indossare indumenti di colore chiaro, che facilitano l’individuazione del parassita, e che coprano il più possibile il corpo: magliette a manica lunga, pantaloni lunghi e calzini sopra i pantaloni, in modo da lasciare alle zecche pochi appigli per colonizzare la vostra pelle. Vale inoltre la pena di munissi degli appositi prodotti repellenti che si possono acquistare nelle farmacie e si applicano sugli abiti o sulle parti scoperte del corpo.
E una volta ritentati in casa è opportuno spazzolare con cura i vestiti e controllare di non avere ospiti sgraditi addosso (specie dove la pelle è più sottile e irrorata, e dunque appetibile per le zecche: l’inguine, le ascelle, l’addome e il cuoio capelluto.
Per rimuovere una zecca dalla propria pelle basta afferrarla con un paio di pinzette a punta fine o con gli appositi strumenti in commercio, esercitando una trazione lieve ma decisa, e cercando sempre di non schiacciare il corpo dell’insetto durante l’operazione. Dopo di che bisogna disinfettare il punto del morso, evitando prodotti che colorano la pelle in modo da poter controllare eventuali arrossamenti nelle ore successive. Un’eventuale infezione si manifesta nel giro di 30-40 giorni, e in quel caso occorre contattare il medico di fiducia.