I cambiamenti climatici stanno causando davvero tantissimi danni agli uomini, animali e ambiente. Soprattutto le Alpi stanno soffrendo davvero molto.
Il dato inquietante è che lo scioglimento dei ghiacciai sta destando molte preoccupazioni. Soprattutto gli animali invertebrati rischiano di perdere il loro habitat. Questi animali vivono nei fiumi freddi delle Alpi.
Si prevede un aspetto molto preoccupante ossia che le specie di invertebrati saranno limitate agli habitat più alti e più freddi delle montagne. Saranno poi sempre più minacciati anche dallo sci, dal turismo e dallo sviluppo delle centrali idroelettriche.
La ricerca e i rischi per il futuro
La ricerca è stata condotta dalla Univeristy of Leeds e Univeristy of Essex e si è focalizzata proprio su quello che bisogna assolutamente fare per proteggere la biodiversità acquatica. Ma cerchiamo di comprendere meglio l’importanza degli invertebrati. Gli invertebrati svolgono un ruolo chiave nel ciclo dei nutrienti e nel trasferimento di materia organica a pesci, anfibi, uccelli e mammiferi nel più ampio ecosistema alpino. Sono state analizzate varie ricerche condotte attraverso le Alpi e purtroppo gli scienziati di tutta Europa hanno simulato come le principali popolazioni di invertebrati in tutta la catena montuosa potrebbero cambiare da qui al 2100 a causa del cambiamento climatico.
Con il grande e preoccupante problema del riscaldamento del clima, si prevedeva che le specie di invertebrati avrebbero cercato condizioni più fredde nelle parti più alte della catena montuosa. In futuro, è probabile che queste aree più fredde diventino prioritarie anche per lo sci o il turismo o per lo sviluppo di centrali idroelettriche. Lee Brown, è stato il professore di scienze acquatiche presso l’Università di Leeds, che ha co-diretto la ricerca e ha mostrato le sue grandi preoccupazioni. Il clima delle Alpi sta cambiando troppo rapidamente.

La ricerca ha raccolto dati sulla distribuzione delle specie di invertebrati nelle Alpi, un’area che copre più di 34.000 chilometri quadrati, e l’ha mappata insieme ai cambiamenti previsti nei ghiacciai e nei flussi fluviali. Circa 19 le specie di invertebrati a rischio, principalmente insetti acquatici, che vivono nelle regioni di acqua fredda delle Alpi. La grande preoccupazione sono le “consistenti perdite” di habitat. Tuttavia, si prevede che diverse specie beneficeranno dei cambiamenti dell’habitat. Altre specie troverebbero rifugio in nuove località. I ricercatori considerano fondamentale proteggere la biodiversità nei fiumi che vengono alimentati dai ghiacciai in ritirata. È probabile che i luoghi in cui i ghiacciai esistono ancora alla fine del 21° secolo abbiano la priorità per la costruzione di dighe idroelettriche e lo sviluppo delle stazioni sciistiche.
Il dottor Jonathan Carrivick, della School of Geography di Leeds, che ha co-diretto la ricerca, ha dichiarato: “Abbiamo quantificato che mentre i ghiacciai si sciolgono e si ritirano, i fiumi che attraversano le Alpi subiranno grandi cambiamenti nel loro contributo alla fonte d’acqua. A breve termine, alcuni trasporteranno più acqua e si formeranno alcuni nuovi fiumi affluenti, ma tra diversi decenni la maggior parte dei fiumi diventerà più secca, scorrerà più lentamente e diventerà più stabile, e potrebbero persino esserci periodi in un anno in cui non c’è flusso d’acqua. Inoltre, la maggior parte dell’acqua nei fiumi alpini sarà anche più calda in futuro”.
Il Dr. Martin Wilkes, dell’Università dell’Essex e che ha co-diretto la ricerca, ha posto l’attenzione sulle grandi perdite che si prevedono per la biodiversità alpina entro la fine di questo secolo e questi si riferiscono solo a uno dei diversi possibili scenari di cambiamento climatico.